mercoledì 15 settembre 2010

La legittimità del male

È legittimo sparare sui pescherecci ma solo se a bordo ci sono clandestini. È legittimo prostituirsi per fare carriera e magari ottenere un seggio sicuro in Parlamento. È legittimo tappezzare una scuola con i simboli di un partito. È legittimo approvare leggi ad personam. È legittimo distruggere la Costituzione, offendere il Tricolore e le istituzioni repubblicane. È legittimo non elaborare un piano di risanamento economico e industriale. È legittimo abbandonare i terremotati dell’Abruzzo. È legittimo fare accordi con le organizzazioni criminali. È legittimo distruggere il sistema scolastico. È legittimo rubare il futuro dei nostri figli. È legittimo seminare odio e violenza. È legittimo essere spietati con i più deboli e fragilissimi con i potenti. È legittimo instaurare una teledemocrazia fondata sul conflitto di interessi. È legittimo fare fuori chiunque esprima un dissenso. È legittimo corrompere e intimidire. È legittimo utilizzare i soldi pubblici per gli affarracci privati della grande cricca. È legittimo tutto ciò, ma soltanto nei peggiori sistemi autoritari che nulla hanno a che fare con la Repubblica Democratica Italiana che deve essere difesa sempre e ad ogni costo.




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