venerdì 9 aprile 2010

In volo nella stagnola

Posto in prima fila in comoda poltrona di finta pelle in parte rivestita con carta stagnola. Non si tratta del fortunato abbonato Rai, ma del passeggero di un volo Alitalia diretto da Catania Fontanarossa a Milano Linate. Un'ora e mezza circa a disposizione per ricordare i momenti più belli della vita e chiedere perdono a Dio dei propri peccati. Il velivolo è davvero in pessime condizioni con diverse e vistose riparazioni fatte alla buona con carta stagnola e colla o nastro adesivo in tinta. Chissà se in caso di emergenza il sentiero luminoso si accenderà. Il personale di bordo è gentile, anche troppo. Il servizio di catering arriva puntuale e sinistro come l’ultima cena. Nella fila dietro viaggia una nota stilista milanese con parte della famiglia. Punzecchia simpaticamente il nobile marito e tutto questo contribuisce ad abbassare un po’ la tensione. Si atterra, dunque siamo vivi. Costo del biglietto nella norma (carta stagnola, nastro adesivo e brividi compresi nel prezzo).


2 commenti:

  1. ciao Danilo,
    immagino il bacio a terra una volta scesi dal velivolo. Ma Alitalia non era stata salvata e risanata dal nostro caro premier e compagnia cantante?
    Andrea B.

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  2. Uh, quanti ricordi... ho volato su ordigni che definire "aerei" era un eufemismo, mi sentivo un pò come il Barone di Munchausen a cavallo di una palla di cannone. Il problema è che erano voli interni fra Cile e Venezuela o voli fra Uzbekistan e Russia, e non in Europa. Se è così come dici siamo messi malissimo, una volta volare Alitalia era praticamente un lusso, ma in tutti i sensi.
    Aldo V.

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