Andrà tutto bene, anzi quasi tutto o meglio forse solo una piccola parte. Vivere alla giornata tra canzoni urlate dai balconi, le bare dei morti in solitudine, gli aperitivi ad ogni costo, il cambio della guardia a Palazzo Chigi, lo smart working, l’adolescenza rubata, le infinite video call e le relazioni virtuali, l’aumento esponenziale della cattiveria, l’esercito di medici e ricercatori tirati fuori dai loro scantinati ed eletti a totem, le risse vere e presunte tra i giovani, la campagna vaccinale di massa che non decolla, Montalbano che lascia Livia per una donna più giovane, il pop rock che conquista Sanremo, il futuro affidato ai Draghi dell’economia e molto altro ancora.
Giovanni Lindo Ferretti dei CCCP cantava accarezzati in sogno in un tempo spezzato che gira, rigira ritorna all'inizio, non vuole finire mai…
Una vita che si muove a singhiozzi dentro un tunnel ovattato con alle pareti grandi schermi che trasmettono serie tv. In fondo si vede un grande semaforo che cambia continuamente colore: rosso, rosso scuro, rosso sangue, arancione, giallo paglierino…
E viene in mente un finale, quello del film “C’era una volta in America”, con Robert De Niro nella fumeria d’oppio, una tirata e un sorriso sinistro ed enigmatico che al meglio rappresenta lo stato delle cose.
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