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domenica 11 aprile 2021

Come in un loop pandemico

Ai tempi della pandemia accade tutto e niente. Un viaggio iniziato nel 2019 e caratterizzato dalla crescente angoscia di non arrivare mai a destinazione, di non poter un giorno scendere nella stazione della normalità

Andrà tutto bene, anzi quasi tutto o meglio forse solo una piccola parte. Vivere alla giornata tra canzoni urlate dai balconi, le bare dei morti in solitudine, gli aperitivi ad ogni costo, il cambio della guardia a Palazzo Chigi, lo smart working, l’adolescenza rubata, le infinite video call e le relazioni virtuali, l’aumento esponenziale della cattiveria, l’esercito di medici e ricercatori tirati fuori dai loro scantinati ed eletti a totem, le risse vere e presunte tra i giovani, la campagna vaccinale di massa che non decolla, Montalbano che lascia Livia per una donna più giovane, il pop rock che conquista Sanremo, il futuro affidato ai Draghi dell’economia e molto altro ancora. 

Giovanni Lindo Ferretti dei CCCP cantava accarezzati in sogno in un tempo spezzato che gira, rigira ritorna all'inizio, non vuole finire mai

Una vita che si muove a singhiozzi dentro un tunnel ovattato con alle pareti grandi schermi che trasmettono serie tv. In fondo si vede un grande semaforo che cambia continuamente colore: rosso, rosso scuro, rosso sangue, arancione, giallo paglierino…

E viene in mente un finale, quello del film “C’era una volta in America”, con Robert De Niro nella fumeria d’oppio, una tirata e un sorriso sinistro ed enigmatico che al meglio rappresenta lo stato delle cose.

sabato 7 maggio 2011

Boxe 69

È salito sul ring nel 1969. Era una gelida notte di inverno. Ha imparato in fretta a muoversi, la difesa, l'attacco e tutte le regole che servono per resistere agli urti e soprattutto ai colpi bassi. Qualche volta è scivolato perché colpito alle spalle o da persone che non riteneva avversarie. Anche in queste occasioni si è subito rialzato, più forte e temprato nel carattere. Una roccia. È ancora sul ring e ogni tanto la vita senza motivo lo mette alle corde e lo massacra senza pietà. Un colpo dietro l'altro. Una pioggia di sangue. Uno scempio da fare intimidire perfino Jack La Motta, il famoso Toro Scatenato che prendeva un sacco di pugni senza mai andare giù. Una roccia non crolla, anche se a volte le botte frantumano il cuore e l'anima in mille pezzi come un bicchiere di cristallo. Il dolore è forte ma si continua a rimanere in piedi, anche quando non si vorrebbe. Anche quando si perde il conto delle ferite larghe e profonde. Un bravo pugile non si arrende mai, continua a combattere, con dignità, onestà e coraggio.

mercoledì 30 marzo 2011

La paura

La paura ha occhi di ghiaccio nella notte scura. La paura ha il colore del sangue che schizza contro una parete bianca. La paura è bastarda. La paura è l'impotenza di fronte a un pericolo reale o presunto, la consapevolezza di non potere fare nulla. La paura può durare un attimo o tutta la vita, prenderti l'anima e portarla via o ancora renderla folle e temeraria. La paura è il rumore di una lama assassina che ti penetra nella carne e squarcia le tue viscere. La paura è la sensazione di cadere nel vuoto. La paura è la morte che ti accarezza nel buio di una strada. La paura è la vita che ti abbraccia ma che non capisci. La paura è cattiva, si prende tutto o niente. La paura è l'aria che ti manca, un dolore allo stomaco, un nodo alla gola, il cuore che batte forte nel petto, il piscio incontrollato che cola giù dai calzoni. La paura è un'emozione forte e crudele.