domenica 17 marzo 2013

Papa Francesco e la svolta buonista

Papa Francesco mi piace. La prima impressione è stata molto positiva, ma anche la seconda e la terza. Non mi ha fatto cambiare posizione neanche l’onda di fango, sollevata in perfetto italian style nel web un attimo dopo la nomina in merito al suo presunto silenzio quando il regime dittatoriale in Argentina perpetrava violazioni sistematiche dei diritti umani. È un uomo semplice tra gli uomini che ha già lanciato dei chiari messaggi di cambiamento, coerente con la figura di San Francesco d’Assisi di cui ha assunto il nome. Ho sempre avuto un grande rispetto per l’Ordine dei Frati Minori. In questo momento di grave crisi spirituale ed economica serviva un “Papa Buono”, semplice e concreto. È troppo presto per dire se è tutto reale oppure se si tratta della più grande operazione mediatica della Chiesa, magari anche all'insaputa del diretto interessato. Le parole e soprattutto le azioni future di Papa Francesco daranno una risposta in questo senso.


venerdì 8 marzo 2013

Certificati bianchi ed efficienza energetica


La prima forma di risparmio è l’efficienza energetica. Un obiettivo questo possibile anche in Italia, in particolare attraverso lo strumento dei Certificati Bianchi. Si tratta di titoli emessi dal Gestore del Mercato Elettrico, a fronte di riduzioni dei consumi energetici da parte di diversi soggetti verificati e certificati dall'Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, proprio per promuovere interventi di miglioramento dell’efficienza energetica negli usi finali, ossia l’utilizzo di buone pratiche nei processi produttivi. Il risparmio conseguito, infatti, viene certificato e premiato con l’emissione di Certificati Bianchi (o Titoli di Efficienza Energetica), che possono essere commercializzati. Viene emesso un Certificato Bianco per ogni Tonnellata di Petrolio Equivalente risparmiata (Tep), che corrisponde al consumo annuale di energia elettrica di una famiglia media. Lo strumento dei Certificati Bianchi, tra i diversi meccanismi di incentivazione, è quello che registra il miglior costo - efficacia per lo Stato. In termini di GWh/anno (giga watt) risparmiati, i certificati hanno contributo per circa il 50% al raggiungimento del totale del miglioramento dell’efficienza energetica registrato nel 2011. 

venerdì 1 marzo 2013

Traffico, inquinamento e costi


Chi inquina di più deve pagare di più. Con questo spirito a livello europeo si vorrebbero rivedere al rialzo e diversificare i pedaggi stradali per gli automezzi pesanti, che incidono pesantemente sulla qualità dell’aria. In Europa l'inquinamento atmosferico causa 3 milioni di giorni di assenza per malattia e 350000 morti premature. Secondo uno studio dell'AEA (Agenzia Europea dell’Ambiente) la cattiva qualità dell’aria si traduce anche in costi. In particolare, solo le spese derivanti dall'inquinamento atmosferico causato dagli automezzi pesanti negli Stati membri ammontano a circa 44 miliardi di euro all'anno. Una direttiva europea stabilisce il modo in cui gli Stati membri dell'UE potrebbero incorporare i costi sanitari derivanti dall'inquinamento atmosferico in una struttura di pedaggio per grandi strade e autostrade. Le entrate derivanti da tali progetti dovrebbero essere investite in trasporti sostenibili. Il gasolio, utilizzato dalla quasi totalità degli automezzi pesanti, provoca più inquinamento atmosferico per chilometro rispetto ad altri carburanti come la benzina. Le relative emissioni di scarico sono state recentemente etichettate come cancerogene dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. L'inquinamento dei trasporti su strada in Italia costa caro in termini di salute: 15,5 miliardi di euro complessivi, di cui 7,2 miliardi prodotti derivanti dai mezzi pesanti. Su 33 città esaminate, Milano è terza in classifica dopo Zurigo e Bucarest per costo dell'impatto dei camion per km: 0,107 euro per i mezzi Euro III e 0,064 euro per i mezzi Euro IV. Gli Stati membri dell'UE devono riferire alla Commissione entro il prossimo ottobre di il modo in cui intendono realizzare il pedaggio stradale. L'applicazione dei diritti di utenza stradale dipende da una decisione dei singoli Paesi.

sabato 16 febbraio 2013

Oggi è nato un albero


È entrata in vigore la legge che dal 16 febbraio 2013 obbliga i comuni sopra i 15 mila abitanti a piantare un albero per ogni bambino registrato all'anagrafe o adottato. In realtà questa disposizione, che ha l’obiettivo di aumentare gli spazi verdi nei centri urbani, era stata già introdotta con una legge del 1992. La nuova legge (n. 10 del 14 gennaio 2013) ha inserito delle modifiche per assicurarne l’effettivo rispetto. L’obbligo non si applicherà più a tutti i comuni, bensì soltanto a quelli con una popolazione superiore ai 15 mila abitanti e riguarderà anche i bambini adottati. La piantumazione dovrà avvenire entro sei mesi, e non più dodici, dalla nascita o dall'adozione. Il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico, istituito presso il ministero dell’Ambiente, ha il compito di vigilare sul rispetto della normativa. Ai Comuni spetta invece comunicare informazioni sul tipo di albero scelto per ogni bimbo e il luogo in cui è stato piantato, provvedendo anche a un censimento annuale di tutte le piantumazioni. 

mercoledì 13 febbraio 2013

Un milione di firme per l’acqua


Bruxelles - Un milione di cittadini europei ha sottoscritto l'iniziativa popolare per chiedere all'Ue di proporre una normativa che sancisca il diritto universale all'acqua potabile e respinga l'idea di privatizzare la gestione delle risorse idriche. Lo strumento democratico dell'ECI (European Citizens Iniziative), introdotto con il Trattato di Lisbona, consente ad un milione di cittadini europei di prendere direttamente parte all'elaborazione delle politiche dell’UE, chiedendo alla Commissione europea di presentare una proposta legislativa su determinati temi come quello di favorire l’accesso all'acqua per tutti. ''L'acqua è fonte di vita, un diritto universale. Adesso la Commissione deve fare propria la proposta per assicurare l'accesso all'acqua per tutti e il Parlamento Ue deve sostenerla'', ha affermato Monica Frassoni, sostenitrice dell'iniziativa, presidente dei Verdi europei e capolista in Lombardia per il Senato per Sel. Soddisfazione è stata espressa dal vicepresidente della Commissione Ue, Maros Sefcovic, che ha la responsabilità di accogliere le richieste di iniziativa popolare. Gli organizzatori hanno deciso di proseguire la raccolta per arrivare a due milioni entro settembre per compensare le firme potenzialmente non valide. Una volta presentata l'iniziativa, la Commissione europea avrà tre mesi per esaminarla e decidere quali provvedimenti adottare. 


sabato 9 febbraio 2013

UE: shut up!


Stop all'inquinamento acustico. Entro il 2020 il livello del rumore prodotto dalle automobili e dai camion dovrà essere sensibilmente ridotto per proteggere la salute dei cittadini. È quanto chiede il Parlamento europeo, che a Strasburgo ha approvato una proposta di risoluzione che nei prossimi mesi sarà oggetto di negoziati con i Paesi membri dell'Ue. L'esposizione continua ad alti livelli d'inquinamento acustico può causare gravi danni all'organismo umano. Secondo l'Agenzia europea dell'ambiente, metà della popolazione urbana dell'Ue è esposta a livelli d'inquinamento superiori ai 55 decibel. L'Europarlamento invita ad abbassare gradualmente il limite per le automobili da 72 a 68 decibel e per i mezzi pesanti da 81 a 79 decibel.