giovedì 11 marzo 2010

Il pantano medievale

Il futuro inizia adesso. Oggi si stanno gettando le fondamenta della nuova classe dirigente del Belpaese, che in parte sarà formata dai cittadini che sono nati ai tempi della prima Tangentopoli. A quasi venti anni di distanza quel periodo appare come una timida pioggerellina rispetto alla plumbea situazione attuale. I livelli di corruzione, abusi di potere e criminalità dei colletti bianchi sono cresciuti a dismisura.
Ogni occasione è diventata buona per rubare a scapito della collettività e del sistema Italia, anche quando in mezzo ci sono dei morti come nel caso degli affaristi che ridevano leccandosi i baffi la notte del terremoto in Abruzzo.
Cosa stanno imparando i nostri giovani? Vivono in una giungla dove vige la legge del più forte. Non esistono più ideali sani. Tutto è stato rimesso in discussione, stravolto con arroganza e incoscienza. L'Italia è diventata un maleodorante pantano medievale, dove chi ha soldi e potere può cambiare tutte le regole a suo piacimento, abbattendo spesso nell’assoluta indifferenza le fondamenta dello Stato democratico.
Vivono in un Paese dove l'informazione è taroccata, mistificata, deviata anche grazie ad eserciti di giornalisti o aspiranti tali pronti ad autocensurarsi e a piegare la schiena di 90 gradi per assecondare le voglie insane del padrone di turno. E i pochi che provano a fare domande, anche scontate, rischiano di beccarsi insulti e pugni ministeriali.
Il timore è che molti ragazzi, soprattutto se privi di un valido ammortizzatore educativo e formativo, garantito dalle famiglie e da insegnanti solidi da un punto di vista civico e morale, si possano trasformare in terribili mostri individualisti, arroganti, assetati di potere, pronti a tutto pur di affermarsi economicamente a scapito del prossimo. Stanno crescendo nel periodo più squallido e melmoso della Repubblica Italiana, l'augurio è che nonostante tutto riescano a maturare una robusta identità morale.


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