L’Europa ha il dovere di affrontare l’emergenza immigrazione. È quanto sostiene il 62% del campione standard di 1000 cittadini italiani intervistato da IPR Marketing, che ha effettuato un sondaggio per la Fondazione Franco Verga C.O.I., in occasione del 50° anniversario della sua costituzione.
È un’associazione milanese di Promozione Sociale che lavora per l’integrazione sociale di migranti e rifugiati.
Interessanti anche gli altri dati del sondaggio. Un terzo del campione crede che vada mantenuto il reato d’immigrazione clandestina. Il 19% degli intervistati prende una posizione molto netta: la norma va eliminata. Per il 44% invece andrebbe semplicemente rivista distinguendo chi scappa da una guerra e chi invece prova a entrare in Italia per cercare lavoro. Il 33% è invece convinto che la legge va mantenuta senza modifiche perché "L'Italia non può accogliere tutti".
Il 45% del campione è comunque convinto che gli immigrati siano una risorsa per il Paese che li ospita. Mentre il 63% degli intervistati pensa che la soluzione migliore sarebbe quella di portare aiuto nelle zone d'origine.
Sulla cittadinanza alle seconde generazioni di stranieri l'opinione pubblica è più frammentata: il 32% non cambierebbe l'attuale normativa e concederebbe ai figli di stranieri nati in Italia lo status di cittadino solo al compimento del 18° anno di età. Per il 36% bisognerebbe applicare lo ius soli, si diventerebbe quindi cittadini in modo automatico dalla nascita. Il 25% ha invece una posizione intermedia: si può acquisire la cittadinanza anche prima della maggiore età, a patto che si frequenti la scuola italiana.
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