giovedì 21 ottobre 2010

Non si butta via niente

Ogni anno una famiglia butta via 515 euro di cibo, uno spreco che raggiunge il picco durante le feste. Nel Natale del 2009, per esempio, in ogni casa 50 euro di prodotti alimentari sono finiti nella pattumiera. Si sprecano in particolare frutta, verdura, pane, pasta, latticini e affettati. In generale il 30% del cibo acquistato dagli italiani si getta nei rifiuti per un valore di 37 miliardi di euro, con cui invece si potrebbero sfamare 44 milioni di persone.
Tutto questo continua ad avvenire nonostante la forte recessione economica che sta mettendo in ginocchio le famiglie. Non potrà durare a lungo. Occorre correre ai ripari iniziando con il fare una "spesa intelligente", perdendo un po' di tempo ma guadagnando in salute e qualità di quello che finisce nello stomaco, acquistando magari con cadenza giornaliera solo il cibo che serve per essere consumato subito. Inutile riempire frigorifero e congelatore di alimenti che nella maggior parte dei casi, una volta finiti nel piatto, avranno perso sapore o finiranno direttamente nell'immondizia.
Ad Albairate, un comune alle porte di Milano, per iniziativa dell'amministrazione comunale si è tenuto un primo corso gratuito per "riciclare" gli avanzi della cucina secondo il motto delle nonne "non si butta vie niente".
La Facoltà di Agraria di Bologna, invece, ha elaborato il progetto "Last Minute Market" per recuperare i prodotti destinati a essere sprecati e donarli a chi ne ha più bisogno. Ha anche redatto il "Libro Nero dello spreco alimentare". Iniziative queste che denunciano come lo spreco alimentare avvenga in casa ma anche nei campi, nella grande distribuzione, nei negozi.



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