Visualizzazione post con etichetta democrazia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta democrazia. Mostra tutti i post

lunedì 28 novembre 2016

La dittatura democratica

Ci sono politici e amministratori che, dal locale al nazionale, cercano il consenso assoluto della gente ma non la rispettano, anzi la trattano con arroganza. 
Sono completamente avulsi dalla realtà, permalosi, vendicativi. Non accettano il minimo dissenso. 
Vogliono cittadini servi e liberi di pensare, dire o scrivere solo quello che decidono loro. Non solo ignorano i milioni di famiglie che, per colpa loro, ogni mese devono fare i salti mortali per sopravvivere ma le umiliano, le beffeggiano. 
I cittadini devono solo sorridere e annuire a ogni loro parola e gesto, anche quando versano in condizioni di precarietà o vengono trattati male. 
Si stanno creando le premesse per una pericolosa deriva autorità che non porterà nulla di buono. L’augurio è che i tanti politici e amministratori preparati e perbene che sono numerosi in tutti i partiti e movimenti, da destra a sinistra, riescano a prevalere e a evitare che ciò accada. Oggi, comunque, viviamo in una sorta di dittatura democratica. 
Viva la Libertà.

sabato 27 ottobre 2012

Avere la faccia come il Q


Hanno commesso una montagna di reati. Sono rimasti impuniti per troppo tempo grazie al loro potere economico e alla complicità di un sistema politico corrotto. Hanno affossato il Paese, falsato la verità e premiato l’errore. Sono stati i principali artefici del decadimento etico della società italiana e della sistematica distruzione dei valori della Carta Costituzionale. Adesso che sono a pochi passi dagli inferi, con la carne segnata dal tempo nonostante i miracoli della chirurgia plastica, pur continuando a trastullarsi tra i fasti di una vita opulenta e cafona, si beccano una multa, una sola banalissima multa per non aver rispettato un divieto di sosta. Non se ne fanno una ragione, stringono in mano un fazzoletto bianco con incise le iniziali del loro nome e piangendo balbettano: “La democrazia è finita. Così non si va avanti”.


martedì 17 agosto 2010

L'estate della politica decaduta

Sta finendo l'estate più bastarda di sempre. La politica ha toccato il fondo dando pieno sfogo ai propri istinti più violenti, volgari e illiberali. Con dossier creati all'abbisogna per denigrare, distruggere, cancellare chi non è allineato. Regna un clima di odio tale che se fosse possibile i nemici verrebbero affogati nel loro stesso sangue. Bisogna anche stare molto attenti a criticare, fare satira, denunciare le malefatte, a resistere alle pressioni. Si rischiano con estrema semplicità ritorsioni e minacce più o meno dirette e pesanti. Nella saga cinematografica del Padrino, un manager che aveva rifiutato una raccomandazione si sveglia in un letto pieno di sangue. Sotto le lenzuola trova la testa mozzata del suo cavallo preferito. Un avvertimento in puro stile mafioso, un modo di agire di cui oggi sembra appropriarsi anche parte della politica italiana. Non si è ancora arrivati a tanto, ma la meta è dietro l’angolo. Il futuro degli italiani è gestito da una classe dirigente che in prevalenza sembra contaminata da massoni, furbetti, malfattori e mafiosi. Gente diversamente onesta che dovrebbe essere in galera. La democrazia in Italia è in grave pericolo. I problemi veri dei cittadini sono rimasti e rimarranno ancora in secondo piano. Serve una cura con anticorpi resistenti e democratici.



venerdì 4 giugno 2010

Marea nera in Italia

La marea nera fa paura, avanza e distrugge tutto quello che incontra nel Golfo del Messico come in Italia. Soltanto che nel primo caso si tratta di petrolio, nel secondo della subdola avanzata di un nuovo regime autoritario.
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, dopo il disastro ecologico nel Golfo del Messico, promette battaglia e annuncia una nuova legge sull'energia pulita, facendo pagare l'inquinamento da Co2 e tagliando gli sconti fiscali alle società petrolifere. Proseguono i tentativi della società BP di bloccare la fuoriuscita di petrolio da un pozzo danneggiato in profondità, ma la macchia nera per ora non si ferma e si allarga a dismisura.
Lo stesso accade in Italia dove, nonostante i tentativi della società civile, del mondo della cultura e dei pochi politici capaci che fanno vera opposizione, non si riesce a fermare l'avanzata della marea nera che sta distruggendo i pilastri della democrazia, violando i principi intoccabili della Carta Costituzionale Repubblicana.
Una marea nera con robuste venature verdi, viscida e puzzolente che avanza sempre più rumorosa per devastare il presente e cancellare il futuro. Una marea alimentata da esseri arroganti e pericolosi, che vogliono instaurare con ogni mezzo un pensiero unico come nei più beceri dei regimi dittatoriali, dove il grande capo decide tutto, cambia le leggi a suo piacimento per tornaconto personale e per quello di pochi amici. Per tutti gli altri italiani è garantita soltanto la libertà di obbedire e adorare, salvo che da qualche parte in qualche modo appaia in loro difesa un Obama italiano capace di formare, coordinare e guidare una vera opposizione per salvare la democrazia.



domenica 17 gennaio 2010

P come Pregiudizio

La sala è piena come un uovo. L'argomento del convegno è interessante. Si discute del pregiudizio nella storia e nel presente, nell'ambito delle manifestazioni per il Giorno della Memoria (27 gennaio).
Inevitabili i richiami dei relatori ai crescenti fenomeni di razzismo nella società italiana. Uno psicologo spiega che il pregiudizio è insito nei bambini, interessa la parte primordiale del cervello e svolge una funzione di difesa verso le persone e le cose che non si conoscono.
L'ambiente in cui si cresce e la formazione culturale consentono ad ogni individuo di rafforzare oppure di superare i pregiudizi. Anche nell'età adulta si possono ancora provare dei pregiudizi che restano tali, salvo i casi i cui vengano legittimati e trasformati in giudizi da qualche irresponsabile (che ricopre un'importante carica istituzionale o comunque pubblica).
L'istituzionalizzazione del razzismo contro il diverso e gli ultimi è davvero molto pericolosa. Gli estremisti si sentono protetti e autorizzati ad agire. È quello che sta accadendo con l'esplosione degli episodi di violenza ai danni di immigrati, omosessuali e senzatetto. Occorre attivare tutti gli anticorpi democratici per fermare in tempo questa deriva fascista del Paese.
Il confronto, la conoscenza e la curiosità sono le vie maestre per superare i pregiudizi e costruire una società migliore.


lunedì 7 dicembre 2009

MedioMen al potere

I politici più forti resistono un anno, poi il crollo e la repentina trasformazione in inutili e dannosi organismi pluricellulari. È più forte di loro. Non riescono a evitare questo processo degenerativo che si innesca dopo l'avvenuta elezione. I primi sintomi della malattia sono il distacco dalla realtà e dai comuni mortali, nonché la convinzione che il mondo non possa continuare ad andare avanti senza un loro esternazione giornaliera.
Una volta qualcuno di questi personaggi pubblici era anche capace, aveva un minimo senso civico dello Stato. Ricopriva cariche pubbliche per curare i propri interessi privati, ma almeno ogni tanto pensava al popolo. Ora neanche questo.
I politici moderni sono in gran parte mediocri, incapaci, arroganti e violenti. Hanno perso ogni senso civico, morale ed etico. Altro che governare per il bene comune.
Molti sono dei farabutti, che con l'elezione hanno vinto la lotteria. Qualcuno consiglia di non dargli ascolto, di ignorarli ma dalle loro azioni in parte dipende lo standard di democrazia e di qualità della vita del Paese. Approvano leggi a colpi di fiducia, amministrano nei vari livelli istituzionali, decidono le politiche per ogni settore della vita sociale ed economica.
Per le elezioni politiche non si possono più votare in maniera diretta, ci pensano le segreterie di partito a individuare gli "eletti" e la plebe si limita a scegliere solo gli schieramenti. E una volta conquistata la poltrona si esaltano, si credono indispensabili e potenti. Sono i politici italiani, un maleodorante estratto organico di contraddizioni e mediocrità.