martedì 19 luglio 2011

Colori, neuroni e politica

In Italia l'abito fa il monaco perché conta l’apparenza e non la sostanza. A questo particolare si aggiunge la voglia matta di etichettare le persone, di farle rientrare a tutti i costi in uno schieramento, in un recinto ben definito. Tutto questo per chi possiede pochi neuroni è rassicurante. Atteggiamento che manifestano in particolare i politici dal livello locale a quello nazionale, molti dei quali sono emeriti idioti e miracolati. Indossi una polo nera? Sei un fascista. Ne metti una di colore verde? Non ci sono dubbi, sei un nazipadano. Scegli il colore arancione (che è anche tornato di moda) e diventi subito uno dei "Pisapia boys". Meglio lasciar stare il rosso perché antico e si finirebbe di certo per essere etichettati come "dinosauro comunista". Questi idioti giudicano, etichettano, archiviano e ridono strano come dei ritardati mentali. Di colori liberi ne sono rimasti pochi, ma di certo si potrebbe suggerire a certi politici nostrani, visto che ci tengono, di distinguersi tra la plebe usando una bella divisa di colore "marrone cacca di cane" che gli donerebbe tantissimo.