lunedì 26 aprile 2010

Una storia italiana

È la festa patronale di San Giorgio nel comune di Albairate, dove si coglie l'occasione per promuovere i prodotti tipici della campagna milanese. Si susseguono diverse manifestazioni popolari e religiose, compresa l'accensione del globo di fuoco (il balon) sul sacrato, poi la chiesa lentamente si riempie di persone per la celebrazione della santa messa. Ci sono molti agricoltori.
Nell'ultima fila siede una famiglia giovane ma con il volto segnato dalla dura fatica del lavoro nei campi. Hanno due figli maschi, orientativamente uno di quattro anni e l’altro di sette. Indossano dei vestiti modesti e hanno dei cappelli di paglia. Il bambino continua a fissare il padre sorridendo e con lo sguardo pieno di amore e orgoglio.
L'uomo è stanco e ogni tanto tende ad addormentarsi. Allora il figlio lo prende per un braccio e lo scuote con delicatezza per tenerlo sveglio.
Stamattina precedendo l'alba l’agricoltore non avrà rinunciato a qualche ora di lavoro nei campi, nonostante il giorno di festa. La terra è tutta la sua vita.
La messa è finita. Il padre con le sue grosse mani stringe quelle piccoline dei due figli ed esce dalla chiesa verso un domani di nuovi sacrifici da continuare a condurre in maniera onesta e dignitosa. Questa è una storia semplice, vera e soprattutto italiana. Lontana anni luce dagli eccessi consumistici alimentati della teledemocrazia.


mercoledì 21 aprile 2010

Oltre i cancelli

L'ondata razzista contro lo straniero si ferma sempre davanti ai cancelli delle aziende. Varcarne la soglia non "conviene" politicamente perché si scoprirebbero migliaia di lavoratori in nero e in maggioranza stranieri. Persone invisibili e senza tutele, facilmente ricattabili. Schiavi che assicurano al padroncino di turno "poca spesa e molta resa". In Italia, come ha affermato lo scrittore e politico Pippo Civati, servirebbero meno ronde e più ispettori del lavoro. Da un’indagine dell’Inps per l’anno 2008 è emerso che le aziende irregolari da Nord al Sud sono circa l’80%. In Piemonte il sommerso riguarda 9 aziende su 10. Nel territorio nazionale ci sono migliaia di lavoratori invisibili tra immigrati e italiani. Tutto questo si traduce anche in evasione fiscale per centinaia di milioni di euro.


mercoledì 14 aprile 2010

Padani che odiano i bambini

In questi tempi bastardi emerge un'Italia orgogliosamente razzista e solidale, profondamente cattolica e depravata. Vizi e virtù che si uniscono in un rapporto incestuoso pieno di contraddizioni. Uno stato di cose che come spesso accade colpisce i più deboli e indifesi come i bambini, soprattutto se sono figli di immigrati.
In particolare a Padianopoli si assiste a una quotidiana e indisturbata deriva nazista. Ci sono scuole materne, dove i bambini stranieri vengono emarginati e umiliati, abbandonati in un angolo della classe (a volte perfino sistemati a debita distanza dai banchi dei bambini padani e quindi di razza superiore).
Ci sono educatori sensibili che facilitano i processi di integrazione, altri che invece alimentano "la paura del diverso" che è naturalmente insita nei bambini. Comportamenti questi ultimi che stanno diventando normali, anche a causa dell'impetuosa onda populista, razzista e violenta che caratterizza certa politica e che sembra piacere tanto agli italiani impegnati tra un mea culpa a messa la domenica mattina e una sniffata di coca serale direttamente dal fondoschiena di una escort.
Vengono emarginati i bambini di genitori che provengono dall'Africa, dall'Europa dell'Est ma anche da Stati come Spagna, Germania e Inghilterra. A Padianopoli sei comunque un fottuto straniero da temere e cacciare via.

A Paderno, in provincia di Udine, è avvenuta la prima sepoltura islamica nell'area cimiteriale riservata (la salma è rivolta alla Mecca). La Lega Nord ha promesso battaglia, anche se si tratta di una neonata deceduta nei giorni scorsi all'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine.
In Veneto e in Lombardia, in alcuni comuni guidati dalla Lega Nord, è esercitato una sorta di mobbing istituzionale ai danni di bambini immigrati che frequentano la scuola primaria.
In Veneto, per esempio, una giunta comunale ha deciso che i bambini, provenienti da famiglie (spesso straniere) non in grado di pagare la retta relativa alla mensa scolastica, devono essere sfamati a pane e acqua. È così è stato. Questi bambini poveri sono stati umiliati davanti ai loro compagni.
È poi intervenuta la Dirigenza scolastica cercando di "dividere" il cibo in eccesso (magari perché lasciato dagli altri) in modo da riservare delle porzioni anche ai meno fortunati. Anche la Caritas si è fatta avanti per garantire il pagamento della mensa a favore di quelle famiglie povere che non possono affrontare certe spese.

In Lombardia un sindaco leghista aveva deciso di negare l'ingresso alla mensa ai bambini provenienti da famiglie non in grado di pagare. In questo caso a porre un rimedio sono intervenute le Acli. Un anonimo benefattore ha poi pagato il debito delle famiglie rimaste indietro con i pagamenti, ma scatenando le critiche degli altri genitori.
In un altro comune lombardo, le famiglie straniere pagano da diversi anni il servizio di scuolabus anche il doppio rispetto alle famiglie italiane e comunitarie. A queste ultime è applicato uno sconto sulla tariffa del servizio proporzionato agli anni di residenza nel comune. Sconto di cui non riescono a godere le famiglie straniere che hanno preso la residenza da pochi anni. Questa è discriminazione allo stato puro.

A Padianopoli per sopravvivere bisogna essere forti e ricchi, non importa con quali metodi e mezzi. Non c'è posto per i deboli e i poveri, soprattutto se stranieri. Non c'è pietà neanche per i bambini più sfortunati.
In ogni modo, bisogna prendere atto che questa politica razzista piace molto nel Nord, come dimostrano i recenti risultati elettorali. Adesso non resta che attendere le nuove leggi razziali e una bella stella gialla da appendere sul petto. Buona fortuna a tutti.



venerdì 9 aprile 2010

In volo nella stagnola

Posto in prima fila in comoda poltrona di finta pelle in parte rivestita con carta stagnola. Non si tratta del fortunato abbonato Rai, ma del passeggero di un volo Alitalia diretto da Catania Fontanarossa a Milano Linate. Un'ora e mezza circa a disposizione per ricordare i momenti più belli della vita e chiedere perdono a Dio dei propri peccati. Il velivolo è davvero in pessime condizioni con diverse e vistose riparazioni fatte alla buona con carta stagnola e colla o nastro adesivo in tinta. Chissà se in caso di emergenza il sentiero luminoso si accenderà. Il personale di bordo è gentile, anche troppo. Il servizio di catering arriva puntuale e sinistro come l’ultima cena. Nella fila dietro viaggia una nota stilista milanese con parte della famiglia. Punzecchia simpaticamente il nobile marito e tutto questo contribuisce ad abbassare un po’ la tensione. Si atterra, dunque siamo vivi. Costo del biglietto nella norma (carta stagnola, nastro adesivo e brividi compresi nel prezzo).