mercoledì 15 giugno 2011

Il bello delle lucciole

Le cose semplici rallegrano l’anima. Dopo tanti anni durante una passeggiata serale in un’estesa pineta Toscana, a pochi metri dalla spiaggia, ho visto improvvisamente accendersi e muoversi come in una danza tribale migliaia di lucine. Alle spalle il rumore della risacca e davanti lo spettacolo luminoso gratuitamente offerto da madre natura. Non faccio uso di stupefacenti e per un istante mi sono sentito come catturato in una favola dark. Ci mancava solo che dal buio sbucasse all’improvviso Robert Smith per cantare “A forest”. Da tanto tempo non vedevo così tante lucciole, meravigliose, uniche. Vivo nella provincia lombarda dove la lobby del cemento continua a consumare suolo, a distruggere il verde per costruire strade e appartamenti che non servono a nessuno. In questi posti le uniche lucciole sono le puttane sulle strade milanesi o quelle di rango più elevato del bunga bunga finite sui giornali e tv. Altra storia.




mercoledì 8 giugno 2011

Tutto l'amore che c'è

È notte fonda. Mi giro e mi rigiro nel letto sospirando. Da sempre dormo poco, pochissimo. Penso alla vita e alle cose che ho fatto fino ad oggi, senza usare scorciatoie e rispettando fino in fondo le regole. Sono soddisfatto e sempre pronto a intraprendere nuove sfide. Penso al possibile significato personale di "Tutto l'amore che c'è”, il titolo di un bel film italiano. Mi giro e mi rigiro sospirando ma la risposta è immediata: per me è quel sentimento intenso, profondo e infinito che si prova per i propri figli, che riempiono di luce la vita e fanno battere forte il cuore per ogni loro sorriso e progresso. I figli, la vita e l'Italia. Penso a tutto l'amore che ho per una bimbetta che ogni mattina mi chiama e mi sveglia con una carezza. Penso a tutto l'amore che ho per un bambino caparbio, dal carattere forte, attento a scuola e nel campo di calcio. Non riesco a prendere sonno. Mi alzo e me li guardo i miei bambini mentre dormono e penso che sono un uomo semplice e fortunato.