sabato 16 febbraio 2013

Oggi è nato un albero


È entrata in vigore la legge che dal 16 febbraio 2013 obbliga i comuni sopra i 15 mila abitanti a piantare un albero per ogni bambino registrato all'anagrafe o adottato. In realtà questa disposizione, che ha l’obiettivo di aumentare gli spazi verdi nei centri urbani, era stata già introdotta con una legge del 1992. La nuova legge (n. 10 del 14 gennaio 2013) ha inserito delle modifiche per assicurarne l’effettivo rispetto. L’obbligo non si applicherà più a tutti i comuni, bensì soltanto a quelli con una popolazione superiore ai 15 mila abitanti e riguarderà anche i bambini adottati. La piantumazione dovrà avvenire entro sei mesi, e non più dodici, dalla nascita o dall'adozione. Il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico, istituito presso il ministero dell’Ambiente, ha il compito di vigilare sul rispetto della normativa. Ai Comuni spetta invece comunicare informazioni sul tipo di albero scelto per ogni bimbo e il luogo in cui è stato piantato, provvedendo anche a un censimento annuale di tutte le piantumazioni. 

mercoledì 13 febbraio 2013

Un milione di firme per l’acqua


Bruxelles - Un milione di cittadini europei ha sottoscritto l'iniziativa popolare per chiedere all'Ue di proporre una normativa che sancisca il diritto universale all'acqua potabile e respinga l'idea di privatizzare la gestione delle risorse idriche. Lo strumento democratico dell'ECI (European Citizens Iniziative), introdotto con il Trattato di Lisbona, consente ad un milione di cittadini europei di prendere direttamente parte all'elaborazione delle politiche dell’UE, chiedendo alla Commissione europea di presentare una proposta legislativa su determinati temi come quello di favorire l’accesso all'acqua per tutti. ''L'acqua è fonte di vita, un diritto universale. Adesso la Commissione deve fare propria la proposta per assicurare l'accesso all'acqua per tutti e il Parlamento Ue deve sostenerla'', ha affermato Monica Frassoni, sostenitrice dell'iniziativa, presidente dei Verdi europei e capolista in Lombardia per il Senato per Sel. Soddisfazione è stata espressa dal vicepresidente della Commissione Ue, Maros Sefcovic, che ha la responsabilità di accogliere le richieste di iniziativa popolare. Gli organizzatori hanno deciso di proseguire la raccolta per arrivare a due milioni entro settembre per compensare le firme potenzialmente non valide. Una volta presentata l'iniziativa, la Commissione europea avrà tre mesi per esaminarla e decidere quali provvedimenti adottare. 


sabato 9 febbraio 2013

UE: shut up!


Stop all'inquinamento acustico. Entro il 2020 il livello del rumore prodotto dalle automobili e dai camion dovrà essere sensibilmente ridotto per proteggere la salute dei cittadini. È quanto chiede il Parlamento europeo, che a Strasburgo ha approvato una proposta di risoluzione che nei prossimi mesi sarà oggetto di negoziati con i Paesi membri dell'Ue. L'esposizione continua ad alti livelli d'inquinamento acustico può causare gravi danni all'organismo umano. Secondo l'Agenzia europea dell'ambiente, metà della popolazione urbana dell'Ue è esposta a livelli d'inquinamento superiori ai 55 decibel. L'Europarlamento invita ad abbassare gradualmente il limite per le automobili da 72 a 68 decibel e per i mezzi pesanti da 81 a 79 decibel.

martedì 5 febbraio 2013

Il dossier sul compagno D


Anno 2013 - La stanza è in penombra. Il giovane direttore è seduto nella sua poltrona di pelle nera e sta fumando un grosso sigaro. Mi guarda con un certo imbarazzo. “L’ho fatta chiamare perché volevo farle vedere una cosa che la riguarda”. Tira fuori dal cassetto della scrivania un faldone. Non riesco ancora a capire che cosa sta succedendo. Il direttore riprende a parlare. “C’è stato consegnato la scorsa settimana, guardi che cosa c’è scritto nella prima pagina”. Gira il malloppo verso di me e leggo: “Dossier - Tutto quello che dovete sapere sul compagno D”. Continuo a non capire, il direttore mi viene incontro spiegando bene di cosa si tratta. “Ci hanno consegnato questo dossier contro di lei, per metterci in guardia. In sostanza, come può leggere lei stesso nella nota introduttiva, la dipingono come un pericoloso comunista”. Guardo meglio il faldone. Lo sfoglio. Non è proprio un dossier, bensì un’accurata raccolta di comunicati stampa e interventi che ho scritto negli anni per conto di altri clienti, amministratori contrari al consumo di suolo, al potenziamento dell’aeroporto di Malpensa, alla realizzazione di infrastrutture di grande impatto ambientale devastanti per il territorio. Quindi deduco che sono un comunista per i documenti che ho redatto per conto terzi. Ma se così fosse, quale sarebbe il problema? Il direttore mi guarda negli occhi e mi dice: “Non si preoccupi. A noi non interessa questo dossier. Non ci frega niente se lei è rosso, bianco o verde. Non ci riguardano neanche le sue tendenze sessuali o religiose. A noi interessa solo che sappia fare bene il suo lavoro e su questo punto siamo davvero molto soddisfatti. Stia tranquillo”. Ringrazio e chiedo di conoscere il mittente. Il direttore tira una boccata dal sigaro e poi: “Preferisco di no, non ha importanza”. Viene chiamato un attimo nell'ufficio accanto e approfitto della sua assenza per guardare meglio il faldone. Il mittente è stato cancellato con un pennarello nero ma in controluce riesco a leggere lo stesso il nome: lo conosco. È un tizio politicamente molto vicino ai tre soci dell’azienda. Non pensavo che arrivasse a tanto. Il suo tentativo di screditarmi per farmi perdere una consulenza non ha funzionato. In ogni modo, come ha detto il direttore, non ha importanza. Ad maiora! 


domenica 3 febbraio 2013

Rimborsi bollette acqua illegittime

Buone notizie per i tartassati di Italia. Al via il procedimento per restituire gli importi indebitamente versati, dal 21 luglio al 31 dicembre 2011, nelle bollette dell'acqua, dopo il referendum del giugno dello stesso anno. È quanto ha comunicato l'Autorità per l'Energia, all'indomani del parere richiesto al Consiglio di Stato, che ha giudicato «non coerenti» i criteri di calcolo delle bollette col quadro normativo uscito dal referendum del 12-13 giugno 2011. L'Autorità ''intende seguire i criteri già utilizzati per la definizione del cosiddetto Metodo tariffario transitorio che copre il biennio 2012-2013, all'interno del quale già si sono considerati gli effetti del referendum abrogativo. In una nota del Forum italiano dei movimenti per l’acqua si legge: “Abbiamo vinto, non si possono fare profitti sull'acqua. Questa volta a darci ragione è il parere del Consiglio di Stato sulla tariffa: le bollette che i gestori consegnano ai cittadini sono illegittimamente gonfiate e non rispettano la volontà referendaria espressa da 27 milioni di persone. L'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas, incaricata di formulare la nuova tariffa all'indomani del Referendum, aveva infatti chiesto un parere al Consiglio di Stato circa la remunerazione del capitale investito, ovvero il profitto garantito del 7% presente nelle bollette. Il Consiglio di Stato ha risposto confermando quanto precedentemente affermato dalla Corte Costituzionale: dal 21 luglio 2011, data di proclamazione della vittoria referendaria, la remunerazione del capitale investito doveva cessare di essere calcolata in bolletta. Quello che i cittadini hanno pagato è illegittimo e i soggetti gestori non hanno più alibi: devono ricalibrare le bollette”.