L'Italia affonda nella vergogna e nella fame e il premier dichiara ai giornali che si sta divertendo. Eppure è indagato dalla Procura di Milano per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile. Il Vaticano interviene e lancia un appello alla moralità e alla legalità, anche se in passato ha tentennato sui numerosi scandali dei preti pedofili. Insomma, il Paese sta andando a puttane e non soltanto in senso figurato. Dalle intercettazioni emerge anche il ruolo di "magnaccia" di persone che oggi rappresentano gli italiani nelle istituzioni, di persone che al telefono contrattavano "pompini a 300 euro". Qual è stata la reazione della gente? Nessuna. Anzi, passeggiando per i mercati rionali di qualsiasi città, si sentono ambulanti e clienti ridere e parlare del "bunga bunga", del mignottificio di Stato. Qualcuno, in netta minoranza, si schiera contro il premier e si lascia andare a squallide battute come "i comunisti mangiano i bambini, gli altri se li fottono". Ma la maggioranza è dalla parte del premier: "Tutta invidia! È colpa dei magistrati che lo perseguitano. Poveretto! Perché non lo lasciano lavorare?". Il premier è l’Italia o almeno lo specchio fedele della maggioranza degli italiani.
venerdì 21 gennaio 2011
giovedì 20 gennaio 2011
Mafie e Vendette
Le differenze contano soprattutto quando si parla di mafie. Nel profondo Nord, senza che ne avessi fatto richiesta, persone perbene e altre un po' di meno, mi hanno spiegato la differenza sostanziale sui metodi di vendetta che esiste tra la mafia siciliana e la 'ndrangheta calabrese (a parte le consuete eccezioni che confermano la regola). Se dai fastidio alla mafia alla lunga la paghi soltanto tu, nel senso che vieni fatto fuori e trasformato in concime biologico. Quando invece infastidisci la 'ndrangheta la paghi lo stesso ma in maniera indiretta e più atroce, nel senso che in questo caso eliminano le persone a te più vicine e care.
sabato 15 gennaio 2011
Il capotribù di Bunga Bunga
Le mafie non esistono. Chi sostiene il contrario è brutto, cattivo e non vuole bene al proprio villaggio. Così sentenziò Silbek, il vecchio capotribù di Bunga Bunga. Era un essere minuto, pelato e molto nervoso che, tra una preghiera e l'altra al dio della corruzione, si dedicava a interminabili rituali sessuali con piccole indigene. I sapienti gli fecero notare che erano in corso delle inchieste che avevano portato all'arresto di centinaia di mafiosi e alla scoperta di affari sporchi anche nel suo villaggio, come dimostravano le intercettazioni dei messaggi di fumo tra due noti boss. Il capotribù senza battere ciglio rispose con eleganza che le intercettazioni erano una grande cagata. Dopodiché ordinò ai fedeli guerrieri Lingualunga di uccidere i sapienti ma anche gli indigeni responsabili delle inchieste, ritenuti personaggi mentalmente deviati perché amavano tingere di rosso il proprio corpo con essenze naturali.
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domenica 9 gennaio 2011
Nel mirino di Palin
In Arizona la deputata democratica Gabrielle Giffords, fino a qualche ora prima che fosse colpita gravemente alla testa da un proiettile durante un comizio, era nel "mirino" virtuale dell'ex governatore repubblicano dell'Alaska Sarah Palin. Il suo nome era nella lista nera di Palin e pubblicato, insieme a quello di altre persone, in un manifesto (con i simboli del mirino nel distretto di ognuno di loro) per aver sostenuto la riforma sanitaria voluta dal presidente Barack Obama. Persone che l'esponente dell’ultradestra americana ha indicato come avversari da "abbattere politicamente". Un ragazzo di 22 anni, Jared Loughner, ha pensato di abbattere la deputata democratica in maniera più radicale. Armato di una pistola automatica sabato 8 gennaio si è presentato a un comizio dei democratici a Tucson sparando contro Giffords e poi all’impazzata contro la folla uccidendo 6 persone (compresa una bimba di 9 anni) e ferendone altre 12. Incitare all'odio e alla violenza contro gli avversari politici prima o poi può anche provocare conseguenze nefaste.
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