mercoledì 12 settembre 2012

Dark side of Berlin


Andare ad ascoltare un concerto della band underground berlinese Get Well Soon alla Triennale di Milano, nell'ambito del Festival MITO, per vedere l’effetto che fa. Dalla prima nota si avverte una sensazione bellissima, come essere avvolti in una calda coperta di lana o immergersi nel profondo blu. Un’atmosfera ovattata che rilassa l’anima e fa volare la mente verso l’infinito e oltre. Il genere è una sintesi perfetta tra classica, pop elettronico, dark e new wave Anni Ottanta. Get Well Soon è lo pseudonimo di Konstantin Gropper, giovane polistrumentista berlinese. Ha esordito circa sei anni fa con il primo album “Rest Now, Weary Head”. Più di 100 concerti nell’ultimo anno in Europa e numerosi festival. È stato ovunque acclamato dal pubblico e definito dalla critica il “piccolo genio tedesco”. Nel 2008 ha composto la colonna sonora per “Palermo Shooting” di Wim Wenders. E nel 2010 ha sfornato il suo più complesso e classico album “Vexations”. Dopo i concerti sold out di Berlino, Vienna, Zurigo, Londra, Bruxelles, Monaco, Get Well Soon si è esibito anche con un’orchestra alla Concert Hall di Dortmund. Il 27 agosto 2012 è stato pubblicato il terzo album molto cinematografico “The Scarlet Beast O' Seven Heads”, in cui le influenze maggiori sono state le colonne sonore degli Anni Settanta. Il nuovo album è stato anticipato dal clip del brano “Roland, I feel you”, un vero e proprio cortometraggio, che ricorda tanto lo stile di Quentin Tarantino. 


sabato 1 settembre 2012

Ombre nella notte

È notte fonda in questo scorcio di estate. Improvvisamente l’area di servizio dell’autostrada si riempie di auto. Decine di persone si dirigono sorridenti verso il bar e i bagni. Sembra di essere a una festa. Ci sono anche tanti bambini. Non è l’effetto tipico di un controesodo estivo del week end ma un normalissimo giorno della settimana. La causa di questo insolito movimento notturno è un’altra. In molti indossano la maglia di una squadra di calcio, hanno seguito una partita serale a Milano e adesso stanno facendo una tappa prima di tornare a casa. La loro squadra ha vinto e sono felici. Una ragazza con pantaloncini cortissimi, maglietta bianca attillata e stivali neri si accende una sigaretta, aspira e poi soffia lentamente il fumo in faccia al suo compagno. Nel parcheggio molti autocarri si sono posizionati per la notte. In un angolo estremo dell’area riservata alle autovetture, si scorge un drappello attorno a tre automobili stracolme di roba. Ci sono soprattutto donne e bambini. Alcuni sistemati dentro le auto che tentano di dormire, altri (i più grandi) fuori seduti sul marciapiede. Una madre dal volto disperato tiene in braccio un bimbo avvolto in una copertina bianca con fiori rossi. Lei muovendosi avanti e indietro canta un’angosciante ninna nanna. Due uomini parlottano animatamente tra loro facendo la spola da un’auto all’altra. Non sono stranieri. Hanno un forte accento piemontese. Si aggirano nella notte come dannati, come ombre senza speranza. Sono due famiglie che hanno perso il lavoro e la casa. E adesso si ritrovano in un’area di sosta dell’autostrada per trascorrere la notte. Da una parte loro, dall’altra i tifosi in festa.