venerdì 16 marzo 2012

Donne in piazza


Che cosa pensano le donne? Di che cosa parlano tra loro? Non è facile per un uomo rispondere a queste domande ma a volte è possibile scoprire qualcosa di inaspettato sul gentil sesso, magari in un giorno qualsiasi durante una pausa pranzo. 
La piazza è semideserta. Ho ancora dieci minuti di pausa e ne voglio approfittare per leggere le pagine di politica di un giornale comodamente seduto su una panchina vicino al bar. Non faccio in tempo a terminare il primo articolo che sento starnazzare alle mie spalle. Mi volto e scopro che non sono galline come pensavo, bensì quattro donne tra i 30 e i 40 anni, vestite come ragazzine e con qualche tatuaggio di troppo. 
Ridono in maniera sguaiata. Hanno formato un cerchio e stanno parlando del cono gelato che sta consumando una di loro, la quale esclama: «A me piace metterlo tutto dentro la bocca e poi lavorarmelo con la lingua». Prende il cono ed effettivamente se lo infila tutto in bocca. Tornano a ridere ed io metto il giornale da parte. Forse non si sono accorte della mia presenza, non importa. Un’altra aggiunge: «No! No! Io prima lo lecco per bene da ogni lato usando la punta della lingua e poi lo ingoio lentamente stringendolo tra le labbra». E ancora altre sghignazzate. 
Le quattro sono proprio scatenate e continuano con i doppi sensi, magari sarà l’effetto dei primi caldi della primavera in arrivo. In fondo, ci sono donne che, almeno su certi argomenti, non sono poi così diverse dagli uomini.





giovedì 15 marzo 2012

Fame di lavoro


Anche giù al Nord la crisi produce imprevedibili effetti collaterali.
In un piccolo comune della cintura milanese, a un concorso pubblico per due posti di amministrativo a tempo indeterminato, hanno in 300 persone, perfino persone prossime alla pensione. Fino a qualche anno fa sarebbero bastate le dita di una mano per contare le domande di partecipazione. È stato necessario utilizzare una palestra per la prova scritta. Sono tempi di grande instabilità e il posto fisso interessa più di prima, perfino nella (un tempo) ricca Lombardia. Sempre in un comune milanese di poche migliaia di anime, alla periodica giornata per il lavoro organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con un’agenzia privata per aiutare chi è in cerca di occupazione, si sono presentati in centinaia e di tutte le età, dal ragazzo all'anziano. Una fila interminabile che ha costretto gli organizzatori a raddoppiare i turni per i colloqui di lavoro. Fino a qualche anno alla giornata partecipavano poche decine di persone, in maggioranza giovani. Aumenta vorticosamente la fame di lavoro. È evidente che servono azioni concrete del governo nazionale per favorire crescita e occupazione, altrimenti molto presto sarà fame vera e per molti. 





lunedì 5 marzo 2012

Solo se conviene

I rapporti umani cambiano nel tempo e spesso peggiorano. Nell’era digitale sempre più persone si uniscono in tribù moderne di varie dimensioni, anche virtuali, per perseguire interessi legittimi o illegittimi. 
Interessi che comunque spesso esulano dal concetto di bene comune.
Ci sono gruppi solidi e altri così fragili che si sfaldano al primo intoppo come neve al sole. Ci sono realtà buone e altre molto cattive ma solitamente a tutte manca l’elemento più importante, l’umanità.
Coscienza, amicizia, amore, onestà sono alcune delle qualità che dovrebbero caratterizzare l’uomo nel suo agire quotidiano ma che invece sono diventate roba vecchia e pericolosa, un minaccioso virus che potrebbe rendere più debole la singola tribù.
Prevale l’ipocrisia, lo stile dei vizi privati e delle pubbliche virtù, dell’apparire a scapito dell’essere. E tutto questo contribuisce a fare stare insieme le persone soltanto per opportunità: dal nucleo familiare alla grande multinazionale, dal gruppo di amici all’associazione. E come canta la band milanese Afterhours oggi “nel tuo piccolo mondo fra piccole iene anche il sole sorge solo se conviene”.