giovedì 11 aprile 2013

Devi stare molto calmo


"Devi stare molto calmo" è il ritornello di una canzone pop di Neffa. È diventato anche il leitmotiv degli italiani che hanno drammaticamente preso coscienza dell’entità della crisi in cui annaspano sempre più famiglie. Non è più una percezione negativa ma la cruda realtà. Non è pessimismo ma un terribile bollettino di guerra. Diminuiscono i consumi e aumenta la percentuale delle persone che perdono il posto di lavoro. Trovarne uno nuovo, anche umile, è impossibile. Chi ha ancora qualcosa se lo tiene stretto con le unghie e stringendo i denti. 
Non è più possibile tirare la cinghia. Il gruzzoletto, piccolo o grande che sia, messo da parte dalle generazioni precedenti è stato consumato per aiutare figli e nipoti in difficoltà. Questa situazione ha un solo nome che fa paura, si chiama povertà. E proprio per i poveri sono state le prime parole del Pontefice Francesco. 
Qualcuno ha iniziato (sbagliando) anche a praticare il suicidio di massa, come unica via di uscita. Secondo i dati Istat è in difficoltà una famiglia su quattro e la situazione è destinata a peggiorare. E mentre il Paese si sgretola continua lo spettacolo penoso di una classe politica, arruffona, incapace, senza dignità e senso dello Stato. 
Non ci sono attenuanti: i politici sono i principali artefici del disastro, del decadimento morale ed economico. Non serve a nulla rilevare che ci sono le eccezioni perché queste sono minoranza. Non serve a nulla ribattere che i politici sono lo specchio del Paese e che li hanno votati i cittadini (con leggi elettorali da Repubblica delle Banane). 
Un popolo forte nei momenti tragici come questo rimbocca le maniche e tira fuori il meglio di sé. Non è così. Gli italiani si sono troppo rincoglioniti e nella migliore delle ipotesi continueranno a tirare fuori il peggio. Allora che fare? Qualcuno ha suggerito di mandare i figli (ma anche i padri) all'estero. Non a studiare nelle prestigiose università americane o a fare carriera in grandi aziende come si possono permettere soltanto pochi benestanti, bensì a fare gli immigrati disperati con le pezze al culo. La storia si ripete. Non resta che ringraziare chi ha amministrato l’Italia negli ultimi 30 anni, da destra a sinistra, oppure per i credenti mettersi nelle mani di Dio.