giovedì 31 gennaio 2013

Politica, cittadini e crollo della fiducia


Nessuno è perfetto. In Regione Lombardia ci sono politici di destra, centro e sinistra che si fanno rimborsare con i soldi dei contribuenti perfino un barattolo di nutella (2,70 euro) oppure un biglietto del tram (1 euro) e chi addirittura mette a carico dell’ente dove è stato eletto il ricevimento di nozze della figlia. Eppure guadagnano in un mese quello che un operaio porta a casa in un anno di duro lavoro. Comportamenti spregevoli e scorretti che hanno portato a un’indagine della magistratura, l’ennesimo scandalo in un momento di grave crisi economica in cui la maggioranza delle famiglie arranca e ogni giorno qualche disperato si toglie la vita. In questi anni ho conosciuto tanti politici, troppi, dal livello locale (comuni) a quello nazionale (parlamento) ed ho avuto la fortuna di incontrare gente perbene, corretta e preparata ma oggi sono sempre più minoranza. Il resto è un’accozzaglia arrogante, arruffona e ladra. Avere fiducia nei politici è sempre più difficile, rappresentano solo se stessi o in alternativa piccole cricche ma mai il popolo.


martedì 29 gennaio 2013

Tutti pronti per il solare


Gli italiani sono pronti a passare all'energia solare. Da una ricerca organizzata in occasione del “BioEnergy Italy” di Cremona emerge che l'82% degli italiani, in particolare donne, ha preso in considerazione l'idea di passare all'energia solare e che il 90% ritiene il solare l'energia su cui l'Italia dovrebbe puntare in futuro. Per il 79% degli intervistati il livello ecologico della propria casa sarebbe da migliorare per evitare sprechi, ma la maggioranza del campione, però, non avvia oggi questo tipo di interventi a causa della crisi e si concentra su altre priorità. Il 47% afferma che installerebbe pannelli solari anche senza l'aiuto degli incentivi.  Una cosa è certa: quella dell'energia solare non è più una scelta di nicchia.


domenica 27 gennaio 2013

Elezioni, un giorno dopo l'altro


Passano gli anni. I bimbi crescono e le mamme imbiancano. Ci sono partiti che muoiono e altri che vedono la luce per la prima volta ma ogni tornata elettorale, nei cartelloni elettorali troneggiano sempre le stesse facce di maiale. Soliti slogan, identiche false promesse. Un giorno dopo l’altro e tutto è come prima, un passo dopo l’altro, la stessa vita. Passano gli anni, ma venti son lunghi, però quei politici ne hanno fatta di strada, ma non si dimenticano la loro prima  casa, ora con i soldi degli amici degli amici possono comperarla, ci tornano e trovano le escort, fanno business su business tra catrame e cemento. Là dove c’era la democrazia ora c’è un grande bordello, e quella costituzione in mezzo al caos ormai dove sarà. E gli italiani cercano quell'avvenire che avevano sognato ma i sogni sono ancora sogni e l'avvenire è ormai quasi passato. Un giorno dopo l'altro la vita se ne va e la rassegnazione  ormai è un’abitudine. 


domenica 20 gennaio 2013

Chiedi alle polveri


In Italia per conoscere lo stato di salute dei cittadini bisogna chiederlo alle polveri che sono concentrate nell’aria che si respira in ogni città. E la risposta è allarmante. Infatti, dal rapporto “Mal’aria di Città 2013” di Legambiente sull’inquinamento atmosferico e acustico, emerge che in tutti i principali centri urbani sono state superate le concentrazioni minime di polveri sottili (PM10). In particolare molte città della Lombardia hanno oltrepassato il bonus di 35 giorni di superamento del valore medio giornaliero della concentrazione delle polveri stabilito dalla legge pari a 50 microgrammi/metro cubo. E precisamente: Cremona con 118 giorni di superamento; Brescia e Milano 106, Bergamo 99, Monza 96, Mantova 90, Pavia 83, Lodi 64, Como 58, Varese 48, Lecco 44, Sondrio 36. Inoltre, in molte città sono fuori norma anche i valori del pericoloso PM2.5 (frazione delle polveri, con diametro inferiore ai 2,5 micron) e quelli degli ossidi di azoto. 


lunedì 14 gennaio 2013

È la nostra classe politica, bellezza!


In questo periodo di elezioni al cittadino arrivano tante telefonate, riscopre vecchi contatti e amici che non sapeva di avere. I candidati gli prospettano perfino delle interessanti opportunità di lavoro secondo criteri di meritocrazia e gli sorridono beatamente. Se non avesse un minimo di esperienza dei politici nostrani, pover’uomo rischierebbe di pensare di essere diventato quasi indispensabile. Chissà perché questi personaggi, dopo aver occupato l’ambita poltrona, cancellano il suo numero di telefono e spariscono per poi tornare a farsi vivi alle successive elezioni. Nel frattempo anche i lavori "prospettati" vengono occupati dagli amici degli amici, dai parenti fino alla settima generazione e dalle immancabili amanti. La famiglia, in effetti, è molto importante in Italia. Gli eletti diventano improvvisamente indisponibili, irraggiungibili, entità astratte. Bisogna capire che questi timorati dal Signore hanno tanti impegni da seguire come onorevoli rappresentanti delle istituzioni. Dopo le elezioni per parlare con loro un cittadino normale deve, nella migliore delle ipotesi, prenotarsi con qualche mese di anticipo. È questa la nostra classe politica, bellezza!


venerdì 11 gennaio 2013

Un sorriso per i nonni


E poi ci sono i vecchietti che prestano servizio davanti alle scuole. Li vedi ogni santo giorno che accompagni o recuperi i tuoi figli. Neve, pioggia, caldo o freddo ci sono sempre. Fanno volontariato, si mettono al servizio della comunità. Alcuni sono così avanti con l’età che a stento riescono a sollevare la paletta per fermare a distanza di sicurezza le macchine dei genitori più invadenti. Loro sono i nonni vigili. Nessuno li conosce di persona ma molto si legge nei loro occhi. Qualcuno è acciaccato, solo e percepisce una misera pensione che in qualche modo gli permette di vivere dignitosamente. Alzarsi ogni mattina per fare i vigili davanti alle scuole è il momento più bello della giornata, forse la motivazione più forte. Si sentono utili, incontrano persone e soprattutto tanti bambini. In cambio non chiedono molto. Basta un sorriso e un saluto gentile per renderli felici. 

lunedì 7 gennaio 2013

Non se ne faranno una Regione


È iniziato il conto alla rovescia per le elezioni politiche del 2013. E puntuali arrivano i primi sondaggi, come quello dell’Istituto di ricerca Tecnè realizzato per Sky sulle intenzioni di voto degli italiani al 29 dicembre 2012. Il centrosinistra raggiunge il 39,9%. Il centrodestra è fermo al 24,8%. Poi a ruota seguono il Movimento 5 Stelle con il 15,7% e il grande centro (UdC, Fli, Scelta Civica “Monti”) con il 14,3%. Il primo partito è il Pd con il 35,3% contro il 19,5% del PdL. La lista collegata al premier uscente Mario Monti si attesta al 6%, l’Udc di Pier Ferdinando Casini al 4,8% e Futuro e Libertà di Gianfranco Fini all’1,2%. Sinistra Ecologia e Libertà di Nichi Vendola conquista il 4,1%, la Lega Nord di Roberto Maroni il 3,9% e la lista “Rivoluzione Civile” di Antonio Ingroia il 3,8%. L’aria di vittoria che già si respira nel centrosinistra ha surriscaldato gli animi aumentando il traffico da regolare per permettere la formazione delle liste, soprattutto per le regionali in Lombardia. In molti stanno sentendo l’improvvisa esigenza di scendere in campo. Non è scritto da nessuna parte che bisogna per forza candidarsi alle politiche o alle regionali. I giochi sono quasi fatti. In molti resteranno delusi e non se ne faranno una “regione”.