Caricare il cellulare nel parco è possibile. È quello che accade a New York grazie al progetto pilota “Street Charge”, che prevede l’installazione di stazioni alimentate a energia solare, pubbliche e gratuite che servono a ricaricare i propri dispositivi mobili in caso di bisogno (tablet, cellulari…). L’iniziativa è stata promossa dall'operatore di telefonia AT&T, in collaborazione con “Goal Zero”. Sono state attivate due stazioni a Brooklyn e altre tre a Governor's Island, Union Square e al Pier 1 di Riverside Park. Entro l’estate le stazioni “solari” saranno 25 in cinque distretti della città. L’iniziativa si aggiunge alle 26 postazioni per WiFi gratuito che AT&T ha installato nei parchi di New York nel 2012.
Lei oggi è una 40enne in forma che si occupa con passione di diritti degli immigrati che vengono in Italia. L’ho incontrata dopo 15 anni ed è un’altra donna. Rachele è proprio cambiata. Non avevo un ricordo positivo di lei perché conduceva una vita sregolata e in generale si comportava un tantino male. Inaffidabile, nonostante avesse delle ottime qualità professionali. Si presentava di prima mattina alle conferenze più sbronza di uno scaricatore di porto a fine servizio, con occhiaie da panda e spesso con un alito che puzzava di vomito.
Nel 2012 il riciclo del vetro ha raggiunto il 70,9% (68,1% nel 2011), una delle percentuali più alte d’Europa. A causa della crisi, però, nello stesso anno è diminuita del 4,8% la produzione di contenitori in vetro rispetto all'anno precedente ed è calata dello 0,5% la raccolta di rifiuti da imballaggio. Nonostante ciò, il tasso di riciclo ha proseguito il suo trend positivo. Producendo bottiglie e barattoli di vetro disegnati e realizzati “su misura” può essere fronteggiata la crisi. È questa secondo Assovetro, l’Associazione Nazionale degli industriali del vetro, la nuova frontiera dell’industria del settore che già vede 1.500 piccoli produttori di vino che chiedono bottiglie assolutamente originali per salvaguardare il carattere distintivo dei propri prodotti. Il ramo dei contenitori “on demand”, grazie alla sua alta specializzazione e alla sua duttilità, si presta e bene a fronteggiare la crisi. Oltre ad essere un materiale sostenibile perché riciclabile al 100%, il vetro è il materiale per eccellenza capace di vestire e dare forma a ciò che contiene, valorizzando e caratterizzando inequivocabilmente una marca.
L’alba è passata da un pezzo e la città lentamente prende vita. Ho già scritto quello che un giornalista
normale scriverebbe nell'arco di una settimana. È ora di uscire. Sento uno squillo e sul display del cellulare appare un messaggio. Sono le otto e un conoscente ha ritenuto necessario augurarmi “buona giornata e buon lavoro”. La cosa mi preoccupa e ho ragione. Metto in moto l’auto. Faccio in tempo percorrere qualche chilometro, poi la vettura all'improvviso si spegne. Giro più volte la chiave. Non dà più segnali di vita. Sono abbastanza vicino da raggiungere a piedi la sede del primo appuntamento della giornata. Dopo qualche ora torno alla vettura e riesco a farla partire. Non va bene, strattona, soffoca. Il danno deve essere serio. Raggiungo a fatica l’officina, la controllano subito. È un guasto del sistema elettronico. Occorre cambiare un pezzo. Costo complessivo dell’intervento 300 euro.
Inizio a pensare "male" al tipo che mi ha augurato una buona giornata ma il cellulare squilla. Devo rispondere. È la responsabile dell’ufficio stampa di un ente. Mi chiede se è confermata la mia presenza a una conferenza stampa che si svolgerà tra 30 minuti. Le rispondo cortesemente: “Non posso. Sono bloccato per un guasto all'auto in officina”. Lei: “Ho capito ma riesci a venire?”. Faccio una smorfia e rispondo: “No! Sono rimasto a piedi per un guasto all'auto e adesso sono in officina. Bloccato”. Lei: “Ho capito. Ma riesci a venire?”. A questo punto a stento riesco a non mandarla in questo posto dove non batte mai il sole e parlando come si parlerebbe a una ritardata scandendo bene le parole: “Sono rimasto a piedi. Guasto auto. Impossibilitato a venire. Mi dispiace”. Lei con tono indispettito prima di interrompere bruscamente la telefonata mi ribatte: “Se proprio non riesci a venire. Pazienza!». Dopo due ore l’auto è pronta, pago e vado via. Afferro il cellulare, premo velocemente i tasti e rispondo al tipo che mi ha messaggiato di mattina: “Buona giornata anche a te o almeno che sia bella come la mia”.