"Non studio, non lavoro, non guardo la tv, non vado al cinema, non faccio sport". Era questo il ritornello della canzone targata 1985 "Io sto bene" del gruppo punk emiliano CCCP di Giovanni Lindo Ferretti.
A distanza di 25 anni si coglie un parallelo con l'ultimo rapporto dell'Istat, dal quale emerge che oltre due milioni di giovani italiani non sono né a scuola, né a lavoro.
Si tratta del 21,2% degli under 29, ragazzi fuori dal circuito formazione-lavoro, bloccati nel limbo della precarietà, costretti quando possibile ad arrangiarsi con l'aiuto dei genitori in attesa di tempi migliori che non arrivano mai.
È il fenomeno in continua crescita dei cosiddetti Neet (Not in education, employment or training). Tra il 2008 e il 2009 i giovani, dai 20 ai 24 anni classificabili come Neet, sono aumentati del 13%. Nel Sud sono il 30,3% contro il 14,5% del Nord.
In Italia il tasso di disoccupazione a novembre ha raggiunto l'8,3%. Nell’ultimo anno sono state bruciate oltre 400 mila unità lavorative. Aumentano progressivamente le persone in cerca di un lavoro. È il dato peggiore dal 2004.
Il tasso giovanile è pari al 26,5%, significa che un giovane ogni 4 non riesce a trovare lavoro. L'Inps ha comunicato che nel 2009 le ore di cassa integrazione sono aumentate del 311,4% rispetto all’anno precedente passando da 223 milioni a 918 milioni.
Per uscire da questo pantano al momento per un giovane ci sono poche soluzioni, tra queste: diventare un pericoloso criminale o un viscido politico (se le due cose coincidono la carriera è assicurata); sposare il figlio di Silvio Berlusconi o un milionario, come suggerito dallo stesso premier il 13 marzo del 2008; buttarsi nel mercato del porno (ma con la consapevolezza che l'unico settore che ancora rende è quello omosessuale).
È, dunque, possibile sostenere che i giovani hanno tutta la vita davanti, ma non sanno mai cosa possono trovarsi di dietro. A peggiore la situazione c'è una legge Finanziaria che promette lacrime e sangue. Il premier, dopo aver abbandonato il suo insano ottimismo con un triplo salto mortale carpiato, ha detto che in questo provvedimento ha messo la sua faccia. Indovinate cosa invece ci metteranno gli italiani?
Ogni Neet è moderatamente perplesso e come un tempo urlavano i CCCP si chiede: "Io sto bene, io sto male, io non so come stare, io sto bene, io sto male, io non so cosa fare …".