giovedì 13 novembre 2014
La Morte ti fa Bella
L’Italia ricorda il film “La Morte ti fa bella” di Robert Zemeckis (1992). Come le due protagoniste, non accetta di invecchiare, di essere diventata arretrata socialmente, politicamente ed economicamente. Ogni giorno per sembrare giovane e bella si trucca pesantemente e ingurgita un elisir magico, un mix di propaganda e volgarità. E mentre lo sorseggia continua a perdere pezzi, sputando sangue e carne, cemento e mattoni.
sabato 1 novembre 2014
Un popolo di mafiosi
L’italiano è mafioso dentro. Non è patrimonio esclusivo delle genti del Sud. Non bisogna per forza avere le mani insanguinate, nascere a Palermo o essere parte attiva di una rete criminale per essere un mafioso. Basta manifestare quotidianamente un comportamento negativo che ruota attorno a parole, come: raccomandazione, immoralità, corruzione, nepotismo, prepotenza, ignoranza, ipocrisia. Dal Nord al Sud cambiano soltanto gli accenti ma la mafiosità è il denominatore comune.
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domenica 12 ottobre 2014
Genova, L'Aquila e Milano Expo
Vergogna senza fine. I 35 milioni di euro per l’alluvione di Genova del 2011 che ha causato danni e sei morti non sono stati utilizzati per intoppi burocratici. Non sono stati tradotti in opere perché bloccati da contenziosi al Tar e al Consiglio di Stato, per diversi motivi fra i quali gli appalti impugnati. Adesso la pioggia è tornata a distruggere e a uccidere nella città ligure.
Nel 2009 dopo il terremoto dell’Aquila, a dispetto del dolore degli abruzzesi, emergeva il cinismo di chi si fregava le mani e rideva di gusto in vista degli appalti per la ricostruzione. Tangenti e corruzione stanno costellando Milano Expo 2015, con l’augurio che alla fine rimanga qualcuno a piede libero per la cerimonia d’inaugurazione davanti al mondo. Questa è l’Italia, bellezza!
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giovedì 9 ottobre 2014
Italiani in crisi
Una volta in tempi di crisi profonda gli italiani tiravano fuori il meglio di sé, oggi diventano solo più carogne. Tutti i nodi vengono al pettine. I sogni alimentati da oltre 20 anni di becera tele democrazia si sono infranti contro il muro della realtà. Oggi il futuro è incerto e aumentano le povertà. La reazione di molti è rabbiosa e cattiva come quella di una bestia ferita che a occhi chiusi inizia a mordere a destra e a manca.
domenica 28 settembre 2014
Governo, per cortesia fatti non pugnette
Basta con le teorie del complotto, i poteri forti e l'invasione degli alieni. Si evitino le polemiche di distrazione di massa. Il governo di “destra - centro - sinistra” deve iniziare a dare risposte concrete agli italiani per uscire dalla crisi. La politica degli annunci, del faremo, dello stiamo lavorando per voi è deleteria. Parafrasando il comico romagnolo Paolo Cevoli, è tempo di "fatti non pugnette".
Politici al voto per la Città Metropolitana
A Milano domenica 28 settembre si elegge il Consiglio Metropolitano. Cancellate le Province si procede con la formazione del nuovo organismo. La principale novità è che, oltre alle ventilate finalità di razionalizzazione e contenimento dei costi, per la prima volta nella storia italiana si tratta di “consultazione di secondo livello”, cioè i cittadini restano a casa perché votano solo sindaci e consiglieri dei comuni collegati. I politici fanno tutto da soli.
mercoledì 10 settembre 2014
In fondo è un meridionale
Il lavoro è semplice ma serve un muratore. Come dicono al Nord “a ciascuno il suo mestiere”. Ricordo che nella mia via abita un signore che opera nell'edilizia, ma non lo conosco e di certo non posso citofonare premendo un nome a caso del suo palazzo. Sono in strada e la fortuna mi aiuta perché incontro una signora molto anziana che esce dal suo portone. La fermo, mi presento e le chiedo: “Mi scusi, lei conosce il cognome del muratore che abita in questo palazzo, mi serve per un lavoro a casa che si trova al civico 13». La vecchietta mi guarda e con decisione: “So chi è lei e per questo le voglio dare un consiglio”. Ribatto: “In che senso?”. E lei: “Il muratore si chiama Giuffrida ma lo lasci perdere non lavora bene, in fondo è un meridionale”. Rimango un attimo interdetto e poi: “Che cosa significa? Lavora male a prescindere o per lei lavora male perché meridionale?”. La vecchia non ha dubbi: “Entrambe le cose. Lavora male ed è un meridionale”. Cerco di non perdere la pazienza, considerando l’età avanzata della signora e le faccio notare: “Non c’entra nulla se una persona è meridionale o meno, quello che conta è che sappia fare il suo lavoro. E poi anche io sono un meridionale”. Lei senza battere ciglio mi dice “Ma lei è un giornalista!” e lentamente si allontana aiutandosi con il bastone.
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mercoledì 3 settembre 2014
Quella che ho due lauree
La sala è ancora piena. La conferenza è terminata. L’ennesimo incontro su Milano Expo 2015, la manifestazione universale che in teoria dovrebbe favorire la ripresa economia in primis della Lombardia. Si formano i soliti capannelli di persone per commentare le relazioni. Sono stanco e deluso. Niente di nuovo: i soliti discorsi generali e ottimistici legati all'evento. Resto in disparte per rimettere a posto le mie cose. Si avvicina una donna di età indefinita che con voce stridula si presenta: “Ciao, sono Elena, ho due lauree e un master alla Bocconi”. Le stringo la mano ma resto in silenzio e un po’ interdetto perché non capisco il senso di quello che ha appena detto. Nessuno le ha chiesto il titolo di studio e generalmente risulta un’uscita infelice. Le rispondo presentandomi: “Sono un giornalista. Ho seguito la conferenza e adesso devo andare subito a scrivere il pezzo”. Lei: “Non ti fermi per il buffet e a curare le relazioni? Ci sono tante persone importanti in sala”. Resto ancora più perplesso di prima e le dico: “Bene! Allora buone relazioni, io devo lavorare”. E scappo via!
lunedì 17 marzo 2014
In libreria il noir "Amori e Crimini"
"Amori e Crimini" è un romanzo noir di Danilo Lenzo pubblicato nel febbraio 2014 da IL RIO Edizioni di Mantova.
È ambientato tra la Sicilia e la Lombardia, toccando in particolare città come Siracusa, Milano e Torino e offre uno spaccato crudo e realistico della società attuale, tra corruzione politica, infiltrazioni mafiose, crisi di valori, voglia di riscatto.
In questo romanzo ci sono persone perbene, cattive e persone ambigue che vivono nella zona grigia, nella terra di mezzo tra il bene e il male.
I legami affettivi sono il filo conduttore e si rivelano l’unica via di uscita per sopravvivere alle difficoltà di questi tempi. Si racconta di giovani amanti, di un barbone che recita poesie, di un instancabile prete di periferia, di una prostituta bellissima, di politici e faccendieri senza scrupoli e di spietati criminali i cui tentacoli arrivano ovunque decidendo innumerevoli destini. È un viaggio nella profondità dei vizi e delle virtù di un Paese in declino.
Il protagonista principale è Davide Rossi, un conduttore radiofonico e organizzatore di eventi, figlio di un giornalista che viene ucciso dai killer della mafia per aver scoperto un traffico illecito di rifiuti tra il Nord e il Sud.
Come se non bastasse il ragazzo si innamora di Claudia Romeo, figlia unica di un affermato manager che in realtà è il più potente boss della 'ndrangheta in Lombardia. La ragazza non sospetta neanche delle attività criminali del padre che controlla davvero tutto, dalla politica all'economia...
mercoledì 19 febbraio 2014
Matteo Renzi Proteggimi
C’è qualcosa di grande e miracoloso nella discesa in campo di Matteo Renzi. Tutti lo vogliono, tutti lo cercano. L’unico che c’è rimasto un po’ male è Enrico Letta che adesso si dedica a tempo pieno alle pratiche zen sperando prima o poi di riuscire a stare sereno.
La Borsa italiana chiude con segno positivo, lo spread si mantiene basso, il mercato accenna segni di ripresa. E il nostro Renzi non ha ancora fatto nulla, figuriamoci quando si metterà all’opera seguendo il principio che una riforma al giorno (pardon, al mese) toglie la crisi di governo di torno.
Il sindaco di Firenze, segretario del Pd e premier porta bene. Non ci sono dubbi. Altro che gobba, corna e altri gadget portafortuna. A Napoli sono già in distribuzione i santini con la scritta “Matteo Proteggimi” da mettere sul cruscotto dell’auto oppure dentro il portafoglio o tra le mani giunte la sera quando con i bimbi si recita la preghiera prima di andare a nanna.
L’uomo, dotato anche di un potente e sofisticato processore multitasking innescato direttamente nella scatola cranica e attivabile pigiando il neo sulla fronte, si sta veramente giocando tutto. Le aspettative degli italiani nei suoi confronti sono aumentate in maniera esponenziale. Chi vivrà, vedrà.
martedì 18 febbraio 2014
Politici come particelle di gas
Il comportamento di certi politici italiani ricorda le particelle gassose che per energia cinetica tendono a espandersi fino a occupare tutto lo spazio disponibile. Ci sono, per esempio, quelli che fanno incetta di incarichi, spesso anche in contrasto con le disposizioni di legge.
Personaggi che, per periodi più o meno lunghi, sono contemporaneamente sindaci, parlamentari, assessori regionali, dirigenti di partito, pontefici e creature extraterrestri.
Personaggi che non riescono a trattenersi e devono mettere il becco in ogni cosa, controllare tutto tradendo insicurezza, espandersi come un pallone fino quasi a scoppiare.
Come disse una volta lo scomparso Enzo Biagi (scrittore, giornalista e conduttore televisivo), ci sono politici che se avessero un puntino di tette farebbero anche l’annunciatrice in televisione. Sarebbe meglio per loro, se dotati di qualche capacità, occuparsi di una cosa sola alla volta e bene, soprattutto quando in gioco c’è il futuro del Paese.
giovedì 30 gennaio 2014
Cattivi e poveretti
I
rapporti umani sono importanti, le amicizie in modo particolare. In questo
periodo difficile ci sono persone che hanno acuito i peggiori difetti assumendo
comportamenti scorretti, intollerabili. Di fronte al futuro incerto anche loro provano
sentimenti come paura, rabbia e ansia ma anziché fare gruppo con le persone più
care e gli amici veri per andare avanti insieme, diventano terribilmente
cattivi, egoisti e opportunisti.
lunedì 13 gennaio 2014
La cultura della spintarella
L’Italia è una
Repubblica fondata sulla raccomandazione ma è vietato anche parlarne. In tempi
di forte crisi economica, soprattutto per motivi di sopravvivenza, dovrebbero
imporsi meritocrazia, serietà, professionalità, competenza, invece continuano a
prevalere raccomandazione e nepotismo. Tutto questo anche a costo di affondare
un’azienda o addirittura il Belpaese. È un comportamento che probabilmente è
dettato da qualche sequenza speciale di nucleotidi del Dna di molti italiani,
che si potrebbe denominare “sequenza del paraculo”.
Niente di nuovo. Le
commedie italiane degli Anni Sessanta, gli stessi del decantato boom economico,
descrivevano già egregiamente questa caratteristica italiota, questa pulsione
esasperata alla raccomandazione d’impronta mafiosa (dal Nord al Sud senza
distinzioni). Una cattiva attitudine che nel tempo si è solo sviluppata
interessando tutti i settori della vita sociale ed economica del Paese e
trasformando i raccomandati in soggetti arroganti e perfino orgogliosi di
mostrare il loro status di paraculati.
Un tempo invece i
raccomandati avevano il buonsenso di stare zitti e di essere discreti. I
potenti della Democrazia Cristiana, partito che ha governato l’Italia per 50
anni e continua a farlo attraverso gli eredi che come un virus si sono
infiltrati in tutti gli schieramenti da destra a sinistra, consigliavano di assumere
anche uno bravo (perché indispensabile per andare avanti).
A onor del vero ci
sono anche moltissime persone capaci ma pur sempre raccomandate, che in un
Paese normale avrebbero fatto lo stesso carriera ma soltanto camminando con le
proprie gambe. In Italia non si riesce a rinunciare alla raccomandazione,
neanche per fare la coda davanti alla porta di un cesso pubblico.
È un problema
culturale e proprio sulla formazione si dovrebbe agire iniziando come sempre
dalla scuola, come si sta già facendo per sensibilizzare le nuove generazioni
contro la mafia e la corruzione. Il problema è che questa cultura
autodistruttiva della spintarella è fortemente radicata nel tessuto sociale.
mercoledì 1 gennaio 2014
Aiutati che Dio ti aiuta
È iniziato il nuovo anno e lancio lo sguardo oltre il vetro della finestra. Il giorno sta prendendo forma con le sue sfumature rosso sangue e tutto piano piano diventa più chiaro. Penso al futuro di milioni di padri di famiglia, di milioni di italiani buoni e onesti che faticano ogni giorno per andare avanti, tra mille difficoltà e amarezze. “Aiutati che Dio ti aiuta” dicevano una volta i nonni, custodi naturali di antichi e importanti saperi. La classe dirigente ha dimostrato di non essere credibile da ogni punto di vista. Nessuno verrà a salvarci. Occorrerà ancora una volta rimboccare le maniche e darsi da fare. Noi possiamo contare soltanto su se stessi. È giunto il momento di togliere definitivamente la fiducia a persone che hanno ampiamente dimostrato di non meritarsela, a parassiti insaziabili di ogni età che hanno assunto cariche pubbliche per soddisfare interessi personali o di cordata, anziché lavorare con impegno e costanza per il perseguimento del bene comune e per uscire dalla crisi economica. Noi insieme possiamo cambiare. Noi meritiamo di più, come tornare a vivere in un Paese almeno normale. Noi ce la possiamo fare!
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