Una nuova generazione si aggira negli spogliatoi maschili delle palestre italiane. Niente più discorsi scurrili, come il resoconto minuto per minuto dell'ultima grande impresa sessuale o della bevuta del sabato sera con vomitata finale. Questi ragazzi sono più educati ma insipidi, parlano di moda, commentano con dovizia di particolari i più popolari e dementi programmi tv. Raramente nei loro discorsi finisce anche qualche ragazza, ma solo per aggiornarsi a che punto è della sua vita, se è riuscita a incastrare l'amico comune facendosi mettere incinta. L'unico argomento che non tramonta mai è il calcio. Negli spogliatoi ognuno manifesta la propria passione per la squadra del cuore, che si segue poco allo stadio e tanto seduti comodamente davanti al televisore al plasma magari in HD. Molti di questi ragazzi sono così timidi e impacciati da fare la doccia con le mutande. Anche negli spogliatoi maschili si è passati da un estremo all'altro, non riuscendo a trovare un punto di equilibrio, un centro di gravità permanente.
giovedì 25 febbraio 2010
mercoledì 24 febbraio 2010
Andare a mafia nel Parco
È caduto nel vuoto l'appello di siglare un patto dei sindaci per la legalità contro la diffusione della 'ndrangheta anche nelle aree del Sud Ovest della Provincia di Milano. La richiesta è partita nei mesi scorsi da uno dei sindaci della zona ma a parte la disponibilità immediata di qualche amministratore illuminato, è seguito il silenzio più assordante.
In questa zona dell'hinterland milanese la situazione è già compromessa. Soltanto grazie a periodiche inchieste della magistratura e di testate giornalistiche solide come l'Espresso e La Repubblica, ogni tanto vengono alla luce brutte vicende che riguardano traffico di cocaina, affari nell'edilizia, smaltimento illegale di rifiuti anche tossici, contatti tra politici e criminalità organizzata.
La 'ndrangheta ha allungato i propri tentacoli anche nei Comuni dell'Abbiatense. È un territorio che sta subendo profondi cambiamenti sociali, economici e urbanistici. Un territorio ricco e verde che esercita una forte attrattiva economica, anche perché interessato dalla realizzazione di grandi infrastrutture legate a Expo 2015. Un territorio che è diventato anche un importante bacino elettorale per conquistare voti e approdare in Provincia, Regione e Parlamento.
A complicare la situazione ci sono diversi furbetti di campagna che preferiscono occuparsi di altro, per esempio: dell'allarme clandestini, delle buche nelle strade, delle prostitute, dei lampioni della luce, della cacca dei cani, di inesistenti emergenze ambientali. Se serve sono anche capaci di montare ad arte polemiche futili ma di facile presa.
Intanto, le organizzazioni criminali si sono ramificate indisturbate, con il supporto di insospettabili professionisti. Ma nessuno vede, sente o parla. Chi prova a lanciare l'allarme rischia di rimanere con il cerino acceso in mano, da solo nel centro del mirino. Ma non è più possibile fare finta di niente e godersi una vita apparentemente tranquilla nel Parco Agricolo Sud Milano, tra rogge, cascine, 'ndrangheta e baggianate che propinano a giorni alterni i bugiardini servi del potere.
giovedì 11 febbraio 2010
Sesso, potere e rovine
Dalle stelle alle stalle con biglietto di sola andata. In Italia spesso dopo aver raggiunto le vette più alte del potere, assaporato il gusto del comandare e fottere senza limitazioni, si precipita inesorabilmente verso il baratro.
Storie di uomini potenti, temuti (e sporadicamente stimati) che da un giorno all'altro finiscono nel tritacarne mediatico e marchiati da tutti come la feccia dell'umanità.
L'ultima vicenda riguarda Guido Bertolaso, grande capo della Protezione civile e Sottosegretario, l'uomo in grado di risolvere ogni emergenza dalla munnizza di Napoli al terremoto dell'Aquila.
L'ultima vicenda riguarda Guido Bertolaso, grande capo della Protezione civile e Sottosegretario, l'uomo in grado di risolvere ogni emergenza dalla munnizza di Napoli al terremoto dell'Aquila.
E adesso? È indagato nell'ambito di una inchiesta su presunti casi di corruzione legati alla gestione dei "Grandi Eventi", tra questi il G8 della Maddalena. E come se non bastasse, dalle intercettazioni si apprende anche di festini a base di sesso organizzati in suo onore. Il governo si è subito schierato, senza se e senza ma, in difesa dell'uomo attraverso il quale sono stati stanziati e gestiti ad alta velocità miliardi di euro, grazie alle particolari situazioni di emergenza.
La caduta è iniziata dall'uscita poco felice a Haiti, da dove super Bertolaso criticando la gestione degli aiuti da parte degli americani ha provocato le ire del Segretario di Stato Usa Hillary Clinton e un incidente diplomatico internazionale che ha destato clamore soltanto all'estero.
A Bertolaso non resta che affrontare l'ultima grande emergenza, uscire indenne dall'inchiesta. E poi un posto di ministro non si nega a nessuno, soprattutto quando si hanno tutte le carte in regola per accettare l'incarico e salvare quella parte del corpo dove non batte mai il sole.
venerdì 5 febbraio 2010
Il ragazzo lanciarazzi
"Supponiamo che io sono proprietario di x cose, come una casa con giardino e una bella macchina. Il mio vicino ha le stesse x cose. Io, però, in più ho un lanciarazzi. Come farebbe qualsiasi persona normale prendo il lanciarazzi, distruggo il vicino e prendo anche le sue x cose". Questo è il pensiero espresso da un diciottenne della quinta classe di un liceo scientifico della provincia di Milano.
Nell'Aula Magna dell'Istituto si sta discutendo di legalità, democrazia e di rispetto delle regole con l'ex magistrato di Mani Pulite Gherardo Colombo, davanti a circa 200 studenti che presto affronteranno l'esame di maturità.
L'attenzione si concentra sul bene comune, sul sistema democratico italiano, dove le regole garantiscono uguali diritti e doveri per tutti i cittadini. Un sistema che, per esempio, permette anche a colui che è svantaggiato di ricevere cure mediche se sta male.
Il ragazzo del lanciarazzi non condivide questo concetto, a suo avviso ognuno deve pensare soltanto a se stesso, essere ambizioso e raggiungere grandi mete, una fra tutte: possedere una Ferrari. Chi non ha i mezzi deve arrangiarsi da solo.
Ad un certo punto del dibattito, inizia a parlare anche di immigrati e richiama l'episodio della barista di Roma che per scoraggiare l'ingresso di Rom nel suo locale ha deciso di aumentare i prezzi solo agli stranieri: il cliente italiano continua a pagare una tazzina di caffè 75 centesimi, il cliente Rom 2 euro. Lo studente non ha dubbi: la barista ha ragione perché per lui questi stranieri sono tutti criminali, gente che non lavora. È convinto di quello che dice.
Ai suoi interventi non seguono grandi boati di disapprovazione da parte degli altri studenti. In ogni modo, diversi ragazzi prendono la parola e reagiscono cercando di fargli capire che i beni materiali non sono tutto nella vita e che in una moderna società democratica occorre tenere conto delle regole per salvaguardare il bene comune.
Gli studenti che sono seduti vicino a me sottovoce danno piena ragione al ragazzo del lanciarazzi. Ho bisogno di prendere un po' d’aria e appena posso esco dalla scuola, raggiungo la strada anche se nevica come Dio comanda.
Penso che il vento di odio, razzismo e violenza che da qualche tempo soffia forte in Italia alimentato da cattivi maestri sta iniziando a contaminare i nostri giovani. Non tutti per fortuna. A questi ultimi spetterà il compito di continuare a difendere la Costituzione della Repubblica Italiana.
martedì 2 febbraio 2010
Per la mafia solo il Giudizio di Dio
Le cose cambiano, a volte in fretta e non sempre nella giusta direzione. Il 9 maggio del 1993 ad Agrigento Papa Karol Wojtyla, non riuscendo a nascondere l'emozione, dall'alto di una collina davanti a migliaia di fedeli riuniti nella Valle dei Templi, tuonò: "Mafiosi pentitevi, verrà il giorno del Giudizio di Dio. Questa terra vuole la vita!". La mafia gli rispose d'estate con le autobombe nelle chiese romane di San Giovanni e di San Giorgio al Velabro. Ma il messaggio del Pontefice resterà indelebile nella mente dei cittadini onesti che sono ancora la maggioranza in questo Paese.
Gli Anni Novanta sono sporchi di sangue. È il tempo delle stragi di mafia, dell'atroce mattanza dei servitori dello Stato come i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Per la prima volta un Papa condanna con decisione la mafia e chiede ai criminali di pentirsi. Per la prima volta migliaia di siciliani, soprattutto giovani, scendono in strada per protestare, rompere il muro di omertà e dire basta a un sistema criminale che rende aride le anime e le terre in cui vivono. Per la prima volta, anche nei balconi delle strade di Palermo, vengono stese migliaia di lenzuola con messaggi contro la mafia. Per un attimo, un solo istante, la gente onesta crede che possa cambiare tutto, ma non cambierà niente. Lo Stato deciderà di non vincere una guerra che poteva essere vinta. Lascia il campo di battaglia.
E fa male oggi a distanza di 17 anni dal monito di Karol Wojtyla apprendere che, tra le tante proposte di legge che di certo non servono ai cittadini, arriva anche una legge anti - pentiti. L'obiettivo di questa proposta non lascia spazio a dubbi: impedire che i pentiti si riscontrino vicendevolmente. Tradotto significa: complicare l'utilizzo delle dichiarazioni rilasciate ai giudici.
Nel 1993 ai mafiosi si chiedeva di pentirsi, nel 2010 con una legge si cerca di rendere inutilizzabili le dichiarazioni dei pentiti. Le cose cambiano, a volte in fretta e non sempre nella giusta direzione ma verrà il giorno del “Giudizio di Dio”.
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