sabato 28 novembre 2009

Vita da SS

Il giornalismo italiano versa in gravi condizioni di salute. Categoria debole nelle mani del potere, con alcuni rampanti esponenti che, nella riuscita veste di bugiardini, hanno fatto del conflitto di interesse un punto cardine della propria attività professionale.
Le regole deontologiche e le norme sono un optional obsoleto.
Ma c'è una sola regola che in Italia è rispettata in tutti i giornali perché oggi più di ieri rispecchia i valori di riferimento della società.
È la regola che serve, se utilizzata bene, a fare vendere più copie, ad attirare l'attenzione dei lettori, a stimolare i più profondi istinti primordiali.
È la regola delle cinque S (esse), cui una volta si faceva riferimento esclusivamente per la costruzione della prima pagina.
Una copertina funziona di più se richiama le cinque S tanto care all'italiano medio che corrispondono a Sesso, Sangue, Sport, Spettacolo e Soldi. Oggi questa regola è sovrautilizzata quasi per tutte le pagine che, infatti, abbondano di gossip, gnocche seminude e tanti fatti di sangue.
L'importante non è colpire il cervello del lettore, sempre più carente di neuroni, bensì la sua pancia, i suoi bassi istinti per provocargli delle magiche tempeste ormonali soprattutto con due delle cinque S, Sangue e Sesso. Violenza e libido. Una vita da SS. Buona lettura a tutti.




giovedì 26 novembre 2009

Coppola e Finanza

Il Sud non ha raggiunto il Nord ma il Nord ha raggiunto il Sud. In Padania la qualità complessiva della vita è in caduta libera, il clientelismo più becero cresce a dismisura, le organizzazioni criminali si infiltrano nel tessuto economico e sociale. Lo fanno con estrema facilità e assumendo il pieno controllo dello sviluppo del territorio.
Se questo è il risultato di 20 anni di politica celodurista, tutta chiacchiere e bastone contro i deboli e gli stranieri, gli abitanti del nord dovrebbero smettere di dormire sonni tranquilli.
Milano si è imbruttita in ogni senso, a vantaggio di altre città come Torino dove almeno nel rinnovato ed elegante centro storico si respira una vera aria di città europea.
Le aziende chiudono i battenti. La classe dirigente non brilla di ingegno. La meritocrazia non esiste più. La criminalità imperversa ed ha per protagonisti professionisti in maggioranza autoctoni e insospettabili.
Sarebbe opportuno cambiare tendenza. Intanto, per comodità si continua a indicare il Sud come la panacea di tutti i mali e a dipingere i mafiosi in chiave "old style", con coppola e lupara anche grazie al supporto di discutibili serie tv.
Non è più così. I mafiosi di oggi si formano nelle migliori università europee e americane, parlano più lingue, sono esperti di economia e finanza. Ma questo non si dice. Anche se da sempre la mafia decide a Milano ma spara a Palermo.




martedì 24 novembre 2009

Easy Life e Slow Life

Anche i comuni nel loro piccolo riciclano raggiungendo quote importanti di differenziata, soprattutto in alcune aree virtuose del Nord Italia. Ma la cosa che sorprende è che oggi si promuovono ovunque campagne di informazione e normative specifiche, affinché vengano adottati stili di vita sostenibili. Lo spirito di queste iniziative, pensandoci bene, è un ritorno al passato, al concetto di easy life o slow life, alla vita semplice e lenta di un tempo in cui la produzione di rifiuti era ridotta al minimo.
I nostri nonni conducevano una vita molto semplice, non buttavano via niente, sistemavano o riciclavano qualsiasi cosa, mangiavano cibi genuini e trascorrevano le giornate senza frenesia.
Non vi era la tecnologia di oggi che almeno in teoria dovrebbe aiutarci a sbrigare le faccende di lavoro e private in maniera più rapida. In realtà ci complica la vita e il tempo sembra non bastare mai.
Siamo tutti troppo indaffarati a rovinarci la vita e senza alcun vantaggio diretto o indiretto. Meglio rispettare l'ambiente imparando dal passato per salvaguardare il nostro futuro.