mercoledì 1 settembre 2010

Molto Vicino

Nel Paese di Molto Molto Vicino regnava una cricca ingorda, aggressiva e cafona. Non vi erano regole da rispettare per chi stava al potere. Il grande capo assoluto era un vecchio nano imbroglione che non riusciva più a controllare le sue pulsioni sessuali, tanto che un triste giorno introdusse anche lo ius primae noctis. La cricca era formata principalmente da criminali, corruttori e xenofobi il cui compito era quello di negare anche i più elementari diritti democratici, di rendere inebetiti i sudditi del Paese di Molto Molto Vicino. Non pochi uomini e donne erano perfino felici di vivere in un regime illiberale e violento. La cricca utilizzava mega schermi disseminati ovunque per trasmettere messaggi e programmi in grado di ridurre le capacità di pensiero, di analisi e di critica del popolo. Programmi basati su risse, sesso e brutalità. Un turbinio di culi, tette, sangue e turpiloqui. I pochi tentativi di resistenza venivano soffocati con facilità perché la cricca trovava sempre qualche oppositore disposto a vendersi per poche monete di latta o organizzava violente campagne denigratorie e di caccia per eliminare i contestatori più ostinati. Un giorno, però, nel Paese di Molto Molto Vicino accadde qualcosa di nuovo: una mutazione genetica che lentamente trasformò la popolazione. I mutanti manifestavano elevate capacità di pensiero e di critica, di lotta per affermare regole democratiche e liberali per tutti. La cricca non riuscì a frenare questa selezione naturale. I mutanti erano troppo resistenti ad ogni tentativo di corruzione e di sopruso. E così le specie moralmente deboli e nocive per il prossimo lentamente sparirono e nel Paese di Molto Molto Vicino tornò a splendere il sole.



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