sabato 15 gennaio 2011

Il capotribù di Bunga Bunga

Le mafie non esistono. Chi sostiene il contrario è brutto, cattivo e non vuole bene al proprio villaggio. Così sentenziò Silbek, il vecchio capotribù di Bunga Bunga. Era un essere minuto, pelato e molto nervoso che, tra una preghiera e l'altra al dio della corruzione, si dedicava a interminabili rituali sessuali con piccole indigene. I sapienti gli fecero notare che erano in corso delle inchieste che avevano portato all'arresto di centinaia di mafiosi e alla scoperta di affari sporchi anche nel suo villaggio, come dimostravano le intercettazioni dei messaggi di fumo tra due noti boss. Il capotribù senza battere ciglio rispose con eleganza che le intercettazioni erano una grande cagata. Dopodiché ordinò ai fedeli guerrieri Lingualunga di uccidere i sapienti ma anche gli indigeni responsabili delle inchieste, ritenuti personaggi mentalmente deviati perché amavano tingere di rosso il proprio corpo con essenze naturali.



1 commento:

  1. Ecco un altro "Comunista"... Sto scherzando, ovviamente. Ahah. Già, prendiamola a ridere finché possiamo. Comunque i danni culturali, intellettuali e materiali che noi italiani (tutti) stiamo facendo a questo paese, fra qualche anno ci torneranno contro; ed i problemi di oggi ci sembreranno un "felice" ricordo.

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