Giornata di festa. Rientro dalle ferie estive a mare e mi lascio trasportare controvoglia in piscina. Tutto bene. Non c'è una grande affluenza e questa situazione sorprende un po' tutti ma meglio così. Famiglie, ragazzi e stranieri hanno tanto spazio a disposizione comprese le tre vasche che in genere traboccano di persone in cerca di refrigerio. A un certa ora i gestori offrono a tutti una fetta di anguria. La prendo anche io e la scopro molto fresca e gustosa. Dolcissima. Mentre la mordo, scorgo davanti a me una ragazza piena di curve, rossetto rosso e lunghi capelli biondi che si sta sistemando sotto il sole. La madre, anzianotta e bruttina, le sta distesa accanto, anzi sarebbe meglio scrivere incollata a un fianco come un dobermann al suo osso. Sono davvero molto diverse. La ragazza si gira e, avendo un bikini quasi inesistente, scopre un "lato b" tondo e sodo. Niente di strano. Se mi guardo attorno, praticamente sono circondato da tanta carne in esposizione con "filo interdentale". Una moda che non lascia spazio né all’immaginazione, né al buongusto, né alla poesia. Adesso sta accadendo qualcosa di strano. La madre prende una crema solare e inizia a massaggiare con grande professionalità i glutei della figlia. Si prende cura solo di questa parte. Il resto del corpo non esiste. Quando finisce, afferra uno spruzzino e le bagna la zona in questione muovendolo come se stesse annaffiando le rose di un giardino. Ha finito il suo paziente lavoro e torna a stendersi accanto alla figlia. Meglio non porsi domande. L’anguria è finita, devo andare.
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