giovedì 15 marzo 2012

Fame di lavoro


Anche giù al Nord la crisi produce imprevedibili effetti collaterali.
In un piccolo comune della cintura milanese, a un concorso pubblico per due posti di amministrativo a tempo indeterminato, hanno in 300 persone, perfino persone prossime alla pensione. Fino a qualche anno fa sarebbero bastate le dita di una mano per contare le domande di partecipazione. È stato necessario utilizzare una palestra per la prova scritta. Sono tempi di grande instabilità e il posto fisso interessa più di prima, perfino nella (un tempo) ricca Lombardia. Sempre in un comune milanese di poche migliaia di anime, alla periodica giornata per il lavoro organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con un’agenzia privata per aiutare chi è in cerca di occupazione, si sono presentati in centinaia e di tutte le età, dal ragazzo all'anziano. Una fila interminabile che ha costretto gli organizzatori a raddoppiare i turni per i colloqui di lavoro. Fino a qualche anno alla giornata partecipavano poche decine di persone, in maggioranza giovani. Aumenta vorticosamente la fame di lavoro. È evidente che servono azioni concrete del governo nazionale per favorire crescita e occupazione, altrimenti molto presto sarà fame vera e per molti. 





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