Il lavoro è semplice ma serve un muratore. Come dicono al Nord “a ciascuno il suo mestiere”. Ricordo che nella mia via abita un signore che opera nell'edilizia, ma non lo conosco e di certo non posso citofonare premendo un nome a caso del suo palazzo. Sono in strada e la fortuna mi aiuta perché incontro una signora molto anziana che esce dal suo portone. La fermo, mi presento e le chiedo: “Mi scusi, lei conosce il cognome del muratore che abita in questo palazzo, mi serve per un lavoro a casa che si trova al civico 13». La vecchietta mi guarda e con decisione: “So chi è lei e per questo le voglio dare un consiglio”. Ribatto: “In che senso?”. E lei: “Il muratore si chiama Giuffrida ma lo lasci perdere non lavora bene, in fondo è un meridionale”. Rimango un attimo interdetto e poi: “Che cosa significa? Lavora male a prescindere o per lei lavora male perché meridionale?”. La vecchia non ha dubbi: “Entrambe le cose. Lavora male ed è un meridionale”. Cerco di non perdere la pazienza, considerando l’età avanzata della signora e le faccio notare: “Non c’entra nulla se una persona è meridionale o meno, quello che conta è che sappia fare il suo lavoro. E poi anche io sono un meridionale”. Lei senza battere ciglio mi dice “Ma lei è un giornalista!” e lentamente si allontana aiutandosi con il bastone.
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