martedì 13 luglio 2010

Affinità e divergenze nell’era del paraculismo

A primo impatto potrebbero esistere poche affinità e molte divergenze tra il sedicente padano e l'italiano meridionale. In realtà è solo una questione di punti di vista. Qualche semplice esempio.
Al Nord un meridionale che arriva in ritardo a un appuntamento di lavoro è subito etichettato come "il solito terrone". Se al suo posto c'é un nordico che, oltre ad arrivare in ritardo, poi passa la maggior parte del tempo attaccato al telefono disturbando i colleghi si tratta di persona simpatica, creativa e imprevedibile.
Un meridionale che esercita pressioni, violenze e non rispetta le leggi è senza ombra di dubbio un criminale mafioso. Se al suo posto c'è un padano si parla di persona intraprendente e scaltra, di furbo da ammirare perché indipendentemente dai mezzi usati ha fatto strada conquistando potere e denaro.
Quando un meridionale si adopera per sistemare moglie, figli, parenti e amici degli amici si parla di nepotismo. Se al suo posto c'è un leghista si tratta di normale avvicendamento o di innovative tecniche di lobbying familiare. In definitiva per analoghi comportamenti cambiano solo le definizioni secondo le regole del migliore paraculismo.



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