domenica 3 gennaio 2010

Obama e la Green War

Le cose cambiano per restare uguali. Il 2010 è iniziato con la dichiarazione di guerra all'organizzazione terroristica Al Qaeda da parte del premio nobel per la Pace Barack Obama.
L'attentato di Natale sul volo Amsterdam - Detroit ha mostrato le falle del sistema di sicurezza e adesso l'America corre ai ripari, approntando piani di intervento militare per individuare e distruggere le basi terroristiche nello Yemen. Le basi dove è andato a scuola di terrorismo Omar Faruk Abdulmutallah, il giovane nigeriano e integralista islamico che ha tentato di farsi esplodere sull'aereo.
Si è aperta una nuova stagione del terrore che porterà ovunque a un progressivo aumento degli standard di sicurezza, a straordinari piani di prevenzione per ridurre al minimo i rischi di nuovi attentati.
L'Inghilterra di Gordon Brown ha già garantito il massimo sostegno all'America nella lotta contro il terrorismo. Lo faranno anche gli altri Paesi occidentali.
È un film già visto. È solo cambiato l'attore principale. Adesso a guidare la guerra contro i terroristi c'è l'uomo che ha ricevuto il nobel per "il suo straordinario impegno per rafforzare la diplomazia internazionale e la collaborazione tra i popoli". L'uomo nuovo che ha lanciato la green economy, l'uomo che più di altri ha saputo utilizzare il web durante la campagna elettorale per le presidenziali statunitensi.
L'intervallo è finito. Le organizzazioni terroristiche hanno ripreso a fare il loro sporco mestiere per seminare violenza, odio e sangue. La Conferenza di Copenhagen sul Clima è stata un grande fallimento perché non è stato deciso nulla di vincolante per il futuro.
La luna di miele di Obama è terminata. L'avvio del 2010 ha segnato il ritorno alla realtà. Adesso l'uomo più potente del mondo dovrà dimostrare di essere all’altezza della situazione, di proporre politiche e metodi diversi per superare le emergenze che il suo predecessore texano George W. Bush non è stato in grado di affrontare.
L'augurio è che il grande sogno della Green Economy non si trasformi nell'incubo di una Green War (la bastarda guerra di sempre ma contraddistinta da un accattivante slogan per sembrare politicamente ed economicamente più sostenibile).










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