venerdì 5 febbraio 2010

Il ragazzo lanciarazzi

"Supponiamo che io sono proprietario di x cose, come una casa con giardino e una bella macchina. Il mio vicino ha le stesse x cose. Io, però, in più ho un lanciarazzi. Come farebbe qualsiasi persona normale prendo il lanciarazzi, distruggo il vicino e prendo anche le sue x cose". Questo è il pensiero espresso da un diciottenne della quinta classe di un liceo scientifico della provincia di Milano.
Nell'Aula Magna dell'Istituto si sta discutendo di legalità, democrazia e di rispetto delle regole con l'ex magistrato di Mani Pulite Gherardo Colombo, davanti a circa 200 studenti che presto affronteranno l'esame di maturità.
L'attenzione si concentra sul bene comune, sul sistema democratico italiano, dove le regole garantiscono uguali diritti e doveri per tutti i cittadini. Un sistema che, per esempio, permette anche a colui che è svantaggiato di ricevere cure mediche se sta male.
Il ragazzo del lanciarazzi non condivide questo concetto, a suo avviso ognuno deve pensare soltanto a se stesso, essere ambizioso e raggiungere grandi mete, una fra tutte: possedere una Ferrari. Chi non ha i mezzi deve arrangiarsi da solo.
Ad un certo punto del dibattito, inizia a parlare anche di immigrati e richiama l'episodio della barista di Roma che per scoraggiare l'ingresso di Rom nel suo locale ha deciso di aumentare i prezzi solo agli stranieri: il cliente italiano continua a pagare una tazzina di caffè 75 centesimi, il cliente Rom 2 euro. Lo studente non ha dubbi: la barista ha ragione perché per lui questi stranieri sono tutti criminali, gente che non lavora. È convinto di quello che dice.
Ai suoi interventi non seguono grandi boati di disapprovazione da parte degli altri studenti. In ogni modo, diversi ragazzi prendono la parola e reagiscono cercando di fargli capire che i beni materiali non sono tutto nella vita e che in una moderna società democratica occorre tenere conto delle regole per salvaguardare il bene comune.
Gli studenti che sono seduti vicino a me sottovoce danno piena ragione al ragazzo del lanciarazzi. Ho bisogno di prendere un po' d’aria e appena posso esco dalla scuola, raggiungo la strada anche se nevica come Dio comanda.
Penso che il vento di odio, razzismo e violenza che da qualche tempo soffia forte in Italia alimentato da cattivi maestri sta iniziando a contaminare i nostri giovani. Non tutti per fortuna. A questi ultimi spetterà il compito di continuare a difendere la Costituzione della Repubblica Italiana.


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