mercoledì 27 ottobre 2010

Storie di "minchia - minchia"

Le mafie in Lombardia ci sono, esistono e operano da sempre. I "negazionisti" gli "indifferenti" e i "collusi" hanno sempre sminuito l'allarme criminalità limitandolo a piccole storie e in senso dispregiativo tra "minchia, minchia", tra meridionali malavitosi con la coppola che si sono trapiantati al Nord. I magistrati e le forze dell'ordine raccontano un’altra storia: la criminalità organizzata si è evoluta e radicata nel profondo Nord, soprattutto per l'indifferenza sociale ma anche per la complicità di autoctoni pronti a fare affari con chiunque. I criminali di oggi hanno il colletto bianco, si sono formati nelle migliori università europee e parlano più lingue. È la nuova generazione bellezza! In Lombardia contano su un esercito di migliaia di persone, tanto che possono ordinare di sequestrare una collaboratrice di giustizia in pieno centro a Milano, poi spostarla altrove, torturarla e scioglierla nell'acido. Si muovono nel territorio lombardo con assoluta libertà e sicurezza. Sono pesantemente presenti nei settori dell'edilizia e della movimentazione terra, dello smaltimento rifiuti, del traffico d'armi (anche da guerra), del mercato della cocaina, dell'usura e del racket. E come se non bastasse, hanno allungato i tentacoli in molte altre attività commerciali, per esempio controllando dei locali della movida milanese. In Lombardia, come un tempo accadeva in Sicilia e in Calabria, nessuno reagisce, nessuno sporge denuncia. Tutto tace.



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