Il futuro inizia adesso. Oggi si stanno gettando le fondamenta della nuova classe dirigente del Belpaese, che in parte sarà formata dai cittadini che sono nati ai tempi della prima Tangentopoli. A quasi venti anni di distanza quel periodo appare come una timida pioggerellina rispetto alla plumbea situazione attuale. I livelli di corruzione, abusi di potere e criminalità dei colletti bianchi sono cresciuti a dismisura.
Ogni occasione è diventata buona per rubare a scapito della collettività e del sistema Italia, anche quando in mezzo ci sono dei morti come nel caso degli affaristi che ridevano leccandosi i baffi la notte del terremoto in Abruzzo.
Cosa stanno imparando i nostri giovani? Vivono in una giungla dove vige la legge del più forte. Non esistono più ideali sani. Tutto è stato rimesso in discussione, stravolto con arroganza e incoscienza. L'Italia è diventata un maleodorante pantano medievale, dove chi ha soldi e potere può cambiare tutte le regole a suo piacimento, abbattendo spesso nell’assoluta indifferenza le fondamenta dello Stato democratico.
Vivono in un Paese dove l'informazione è taroccata, mistificata, deviata anche grazie ad eserciti di giornalisti o aspiranti tali pronti ad autocensurarsi e a piegare la schiena di 90 gradi per assecondare le voglie insane del padrone di turno. E i pochi che provano a fare domande, anche scontate, rischiano di beccarsi insulti e pugni ministeriali.
Il timore è che molti ragazzi, soprattutto se privi di un valido ammortizzatore educativo e formativo, garantito dalle famiglie e da insegnanti solidi da un punto di vista civico e morale, si possano trasformare in terribili mostri individualisti, arroganti, assetati di potere, pronti a tutto pur di affermarsi economicamente a scapito del prossimo. Stanno crescendo nel periodo più squallido e melmoso della Repubblica Italiana, l'augurio è che nonostante tutto riescano a maturare una robusta identità morale.
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