Il dado è tratto (alea iacta est). Frase attribuita non alla casalinga di Voghera intenta a preparare il brodino, bensì a Giulio Cesare nel 49 a. c. dopo aver varcato con il suo esercito il Rubicone, violando la legge che proibiva l’ingresso armato nei confini italiani.
È terminata la campagna elettorale per le regionali, ogni candidato ha giocato i suoi dadi. Non è più possibile tornare indietro. Ogni cittadino - elettore tra qualche giorno si ritroverà solo e triste, dopo essere stato negli ultimi due mesi il principale protagonista di messaggi ed eventi elettorali di ogni tipo: sms, posta elettronica, brochure patinate e coloratissime, lettere, video, suonerie per cellulari ai limiti del kitsch, santini tradizionali, piccoli e grandi manifesti, feste, festini e aperitivi, richiesta di amicizia e di altro sui vari social network, sondaggi telefonici con richiesta finale di indicazione di voto per questo o quel candidato.
Tutti a chiedere una mano per essere eletti e dare il loro contributo determinante per il rilancio economico e sociale. Tutti a chiedere una mano, per poi in realtà mirare a qualche altra parte più nascosta del corpo dell’elettore.
Candidati di ogni colore politico che hanno promesso di tutto e di più come la RAI. Sono stati più insistenti di una zanzara assetata in una calda notte di mezza estate. Si sono materializzati ovunque tanto che qualche elettore ha seriamente temuto di essere raggiunto anche nel water, perché un bravo politico è presente soprattutto nel momento del bisogno.
Pochi candidati hanno puntato sui contenuti, più o meno condivisibili, più o meno buoni. Moltissimi altri invece hanno giocato tutto esclusivamente sull’immagine con campagne ossessive che sono costate centinaia di migliaia di euro alla faccia della maggioranza delle famiglie che fatica ad arrivare alla fine del mese.
E adesso? Non resta che mettersi in fila, esercitare il proprio diritto di voto e attendere l’esito delle urne. Una volta si raccomandava ai più giovani di votare il politico che ha promesso di meno, perché deluderà di meno. Il candidato migliore non esiste più o meglio è come una mosca bianca (difficile da trovare). Inutile perdere tempo. Sarebbe come cercare una perla in un mare di merda.
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